La festa di Sant’Antioco Sardegna raccontata in uno spot
La festa di Sant’Antioco Sardegna raccontata in uno spot – Successo per la campagna di comunicazione del filmato sui social e Google Adv.
E’ protagonista di uno spot che ha suscitato l’interesse di decine di migliaia di persone grazie a un’accurata campagna di comunicazione social e Google ADS.L’obiettivo era comunicare l’identità dell’isola, meravigliare e far nascere la voglia di approfondire la destinazione turistica di Sant’Antioco.
Questo, come possibile meta per le vacanze 2023.
Il video: https://www.youtube.com/watch?v=_eNU3BDJ6Ng
Il video ha avuto circa 300.000 visualizzazioni totali.
La copertura totale, cioè il numero di persone che hanno visto il video nel loro feed, è stata di oltre 550.000 su tutti i canali social, YouTube compreso.
Il pubblico dei visitatori è composto dal 42% da uomini e dal 57% di donne, e picco nella fascia di età compresa 50 – 65 anni.
Parlando di target, si tratta di persone che hanno un alto livello di istruzione, posizionate nella fascia di reddito medio alta.
Le aree che hanno visto un maggior coinvolgimento sono stati i grandi centri come Roma, Milano e in generale il Nord Italia.
Numerose anche le visualizzazioni in Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera attraverso il piano di programmazione ADV nel format inRead con circa 1 milione di impressions.
La campagna di comunicazione è stata curata dalla società Primaidea per conto del comune di Sant’Antioco.
Antioco di Sulcis fu uno dei primi martiri cristiani della Sardegna.
La sua figura è associata alle miniere sarde dalle quali i romani estraevano minerali e metalli pregiati.
I romani condannavano spesso sia i prigionieri di guerra che i cristiani a lavorare in queste miniere.
La leggenda di Antioco vuole che egli sia stato condannato a lavorare in queste miniere nell’isola.
Egli doveva essere un medico durante l’impero di Adriano e operava in Cappadocia e in Galazia convertendo molte persone al Cristianesimo.
Incarcerato per questo e sottoposto a tortura, fu quindi esiliato in Sardegna.
Qui convertì il suo custode, il soldato Ciriaco, e riutilizzò cinque tombe appartenenti alla necropoli punica del VI secolo a.C.
Lì riposò fino al 18 marzo 1615, giorno del rinvenimento del suo corpo nella catacomba a lui dedicata.