L’ordine del giorno, proposto in conferenza dei capigruppo da Efisio Sanna, approvato all’unanimità, stabilisce l’impegno dell’assemblea civica: “Il Consiglio Comunale di Oristano ribadisce senza tentennamento alcuno che la sede universitaria rappresenta un punto di riferimento importante ed irrinunciabile a garanzia della auspicata integrazione dei percorsi di studio con la realtà socioeconomica e culturale del territorio. Il Consiglio, condividendo le azioni già intraprese dal Sindaco, gli dà mandato ad agire nelle sedi deputate e di concerto con le istituzioni locali e con i rappresentati istituzionali del nostro territorio, per salvaguardare l’autonomia finanziaria-gestionale del Consorzio UNO e a promuovere, nell’esclusivo interesse del territorio, ogni utile azione a tutela della sede decentrata per rafforzarne l’offerta formativa, di studio, di specializzazione e di ricerca”.
Il Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Puddu, illustrando il documento, ha ricordato le tappe fondamentali della presenza universitaria a Oristano: la nascita, nel 1994, del Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari di Oristano con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Oristanese attraverso l’istituzione e la gestione di una sede universitaria degli Atenei di Cagliari e di Sassari; la costituzione, nel 1996, del Consorzio UNO che, con le risorse finanziarie della Regione Sardegna, nasceva per supportare logisticamente, organizzativamente e amministrativamente le due Università Sarde che hanno attivato nella sede di Oristano diverse attività didattiche; il lavoro del Consorzio UNO che integra l’attività didattica istituzionale delle due Università organizzando attività formative quali laboratori professionalizzanti, seminari, conferenze, incontri con imprese e altre istituzioni, viaggi d’istruzione e visite guidate, tirocini, al fine di offrire agli studenti iscritti ai corsi di Oristano le migliori opportunità per completare la loro formazione; l’attivazione, tra il 1996 e il 1997 , dei primi corsi di diploma universitario, successivamente trasformati in corsi di laurea triennale, in Economia e gestione dei servizi turistici e in Economia e amministrazione delle imprese.
“In 21 anni di vita presso la sede universitaria di Oristano 1317 studenti hanno conseguito la laurea triennale, 10 quella specialistica, 19 la magistrale, 78 il diploma universitario e 150 i diploma di specializzazione – ha detto il Presidente Puddu -. Attualmente sono attivi 5 corsi: Economia e gestione dei servizi turistici, Biotecnologie industriali alimentari, Tecnologie alimentari, Viticultura ed enologia e qualità e sicurezza dei prodotti alimentari, oltre alla Scuola di Specializzazione in beni archeologici. Alla fine del 2022 risultavano iscritti 531 studenti. Il Consorzio UNO è un consorzio di diritto privato che svolge attività di pubblico interesse. Le risorse per le sua attività derivano quasi esclusivamente dai contributi della Regione Sarda in base alle disponibilità del Fondo a favore delle sedi universitarie decentrate della Sardegna sulla base di una legge, la 5/2016, che istituisce un fondo a favore delle sedi universitarie decentrate: Consorzio della Sardegna centrale di Nuoro, Consorzio UNO Oristano e sedi suburbane di Alghero e Olbia”.
“Il disegno di legge collegato alla legge regionale di stabilità 2023 introduce una sostanziale modifica di quella legge disponendo che la quota del fondo relativa al contributo degli oneri didattici sono oggetto di trasferimento diretto in favore delle Università di Cagliari e Sassari – ha precisato Puddu -. L’eventuale e presunta complessità di istruttorie volte a esaminare le voci di spesa dei docenti o le eventuali o presunte complicazioni circa l’esame dei rendiconti per poter procedere ai pagamenti del contributo annuale non giustificano la perdita di autonomia finanziaria-gestionale del Consorzio UNO, posto che lo stesso consorzio ha sempre onorato gli impegni di rendicontazione senza ricever nessun rilievo e nessuna osservazione”.
Dai consiglieri una decisa alzata di scudi a difesa dell’università.
Per Efisio Sanna (Oristano più) “sui grandi temi è giusto trovare la condivisione, ma non basta parlarne, bisogna praticarla. È un dato politico gravissimo che la Regione tenti di limitare l’autonomia dell’università a Oristano, è un tentativo di usurpazione che si vuole compiere con una normetta che modifica una legge. L’Università va difesa, non ripetiamo oggi gli errori commessi in questi anni per la sanità”.
“L’Università a Oristano è stata una delle grandi intuizioni della politica degli anni ’90 – ha detto Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) -. Oggi siamo semplici comparse politicamente, dobbiamo attivarci per difendere il nostro patrimonio. Oltre ai continui attacchi che arrivano dalla Regione, dobbiamo però ammettere che non riusciamo a farla crescere e ad avere un vero feeling con l’università perché mancano servizi fondamentali come la mensa, la casa dello studente, servizi fondamentali”.
“Tutti sappiamo cosa rappresenta l’università per le città che le ospitano – ha detto Sergio Locci (Aristanis) -. Se non sapremo difendere l’università sarebbe un fatto gravissimo per la città. Dobbiamo difendere il territorio. Combattere battaglie trovando concordia sui grandi temi. Bisogna garantire il diritto alla istruzione e alla crescita individuale anche attraverso l’istruzione universitaria. Nessuno tocca l’egemonia di Cagliari, ma è giusto che esistano anche le altre sedi”.
Secondo Antonio Iatalese (UDC) “L’Università a Oristano è una realtà importante che forse non tutti vedono di buon occhio. È una realtà di successo a beneficio dei nostri giovani. Il mandante in questo caso non è la politica, la mancanza di un consigliere regionale oristanese la stiamo pagando anche in questo caso. Dobbiamo fare pressioni perché sia dia seguito a un disegno di legge che giace a Cagliari che risulterebbe fondamentale per la salvezza dell’università oristanese”.
“Questa è una università di tutto il territorio e quindi tutti i consiglieri regionali del territorio dovrebbero farsi interpreti della battaglia a sua difesa – ha puntualizzato Maria Obinu (PD) -. Tutta l’aula deve affiancare il sindaco con forza e veemenza per tutelare il nostro territorio. Non possiamo farci scippare servizi e uffici che operano nel territorio. Dobbiamo dimostrare di essere forti e coraggiosi”.
Umberto Marcoli (Oristano più): “La percentuale di laureati in Sardegna è la penultima in Italia. In altri tempi il consiglio comunale ha dimostrato una sensibilità diversa per difendere i diritti della città. Dobbiamo difendere il territorio senza distinzione di colori e appartenenza politica. Questa città è già stata saccheggiata abbondantemente ed è arrivato il momento di dire di no”.
Francesca Marchi (Oristano più) ha ricordato l’impegno della Commissione cultura che già da settembre ha avviato incontri con il Consorzio uno: “Da subito si è capito che si prospettava un quadro preoccupante. Oggi stiamo subendo l’ennesimo scippo ai danni del territorio. L’università è un polmone per la vita cittadina, una risorsa economica e sociale, ma è importante anche per quanto sa rendere alla città. Il Consorzio uno non deve essere la carne da macello delle ambizioni elettorali di nessuno”.
Paolo Angioi (UDC): “Questo è l’ennesimo atto che penalizza il territorio. È una tendenza inarrestabile. Non si tratta di mettere una bandierina, dobbiamo pensare a una istruzione migliore e a corsi che mal si adattano ad altre realtà, mentre sono congeniali al nostro territorio”.
“In quasi 30 anni di vita dell’università oristanese si è dimostrato che la nostra non è una succursale, un surrogato, una università di serie B – ha detto Giuseppe Obinu (PD) -. La nostra università ha dimostrato di avere maturità, competenza, voglia di esistere e di crescere”.
Per Fulvio Deriu (FDI) “siamo di fronte a un risiko in cui tutti cercano di piazzare la loro pedina a discapito di altri. Sono favorevole a garantire il diritto allo studio, ma non fermandoci solo alle peculiarità del territorio, ma pensando ai diritti degli studenti”.
La conclusione al Sindaco Massimiliano Sanna: “La nostra università è cresciuta e devo ringraziare chi, nel corso degli anni, ha lavorato per farla crescere. Mi è dispiaciuto che il presidente Sanna si sia dimesso perché la sua figura sarebbe stata di grande utilità in questo momento di rivendicazione nei confronti della Regione. Questa amministrazione si è immediatamente attivata per difendere l’autonomia dell’università a Oristano e a dimostrazione di questo proprio oggi è arrivata la convocazione in Regione per il 2 marzo quando saremo presenti in audizione dalla seconda Commissione del Consiglio regionale, competente per istruzione. Noi andremo per difendere la presenza universitaria a Oristano e la sua autonomia, nella convinzione che occorra dare stabilità alle risorse per l’università. È essenziale per programmare e per far crescere la nostra università”.