In questi giorni si sta discutendo circa la prossima riforma inerente le pensioni, che dovrebbe includere anche questi altri importanti argomenti.
Questioni che inevitabilmente riguardano tutti i cittadini, che in un modo o nell’altro vengono investiti da ciò che verrà deciso e messo nero su bianco.
Il pressing dei sindacati circa un argomento cosi importante è sempre più forte.
Servirà però, per attuare una riforma pensionistica di spessore, mettere in campo risorse ingenti. Il tempo per farlo stringe, ma la sensazione crescente, è che alla fine si troveranno, e che la riforma possa andare in porto.
Per le lavoratrici madri, i sindacati hanno chiesto che le stesse possano andare in pensione prima del previsto, un anno per ogni figlio.
Il governo ha risposto proponendo 4 mesi di uscita anticipata per ogni figlio. La sensazione è che “lo sconto” possa chiudersi con 6 mesi di anticipo per ogni figlio.
Per ciò che riguarda invece il riscatto della laurea, si sta cercando un sistema che possa agevolarlo. Addirittura le parti sociali, hanno chiesto che possano riscattare gli anni di studio, anche coloro, che una volta superata la maggiore età, non hanno conseguito il titolo accademico.
Si vorrebbe riformare anche l’assegno sociale.
Al momento è possibile accedere alla pensione di vecchiaia, per la quale sono richiesti 67 anni e almeno 20 anni di versamenti, soltanto se l’importo supera di 1,5 volte quello dell’assegno sociale. L’idea dei sindacati è quella di eliminare questo vincolo, in maniera tale da non impedire di accedere a questa possibilità, chi ha avuto carriere discontinue e, soprattutto, per le lavoratrici.