Prima giornata regionale della donazione e trapianto di organi e tessuti, Paola Secci (CAL): Comuni del nuorese tra i più virtuosi, continuiamo a sensibilizzare
Paola Secci spiega l’importanza dei comuni nella donazione e trapianto di organi e tessuti.
“Sono numerosi i comuni che hanno attivato la possibilità di dichiarare il consenso alla donazione degli organi al momento della attivazione o del rinnovo della carta di identità. Tra i più virtuosi spiccano quelli del nuorese, in particolare Cardedu, Oliena e Nuoro. Il nostro impegno è di sensibilizzare ulteriormente e potenziare questa rete territoriale nei nostri comuni”.
È il pensiero della presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Paola Secci. La presidente è intervenuta in Consiglio regionale alla giornata regionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti.
“La legge regionale n. 21 del 4 novembre 2022, non è solo la mera espressione di un potere decisionale. Per me – ha sottolineato la presidente Secci durante il suo intervento – ha il valore di un manifesto che dovrebbe ricordare ad ognuno noi. Infatti siamo chiamati a svolgere ruoli di responsabilità e di amministrazione. Questo il vero compito della politica: collante delle esigenze che partono dal basso, dai cittadini, per orientare la vita pubblica. Una scelta storica di una politica illuminata. La quale traduce in atto normativo il vissuto diretto o indiretto di chi ha sperimentato il buio provante della malattia per poi ritrovare, nella luce della speranza, una nuova consapevolezza”.
Il ruolo del Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna
Il Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna “è stato investito del delicato compito di indicare a chi assegnare i conferimenti, sentite le associazioni degli enti locali e il Centro regionale dei trapianti della Sardegna. Un ruolo non solo prestigioso – ha spiegato la rappresentante del Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna – ma molto sentito da noi sindaci che, ogni giorno, siamo a disposizione dei cittadini. Viviamo i loro drammi e ci troviamo spesso impotenti difronte alle grandi emergenze. Penso soprattutto alle carenze della medicina di prossimità, alla mancanza di medici di base, pediatri e specialisti e alle mille difficoltà che gli amministratori, soprattutto dei comuni più piccoli. Nonostante si adoperino in mille modi, non sempre riescono a fronteggiare tutto”.
L’assegnazione del riconoscimento di “Ambasciatore sardo della donazione” va nella direzione di non lasciare nessuno. Esso sarà conferito agli enti pubblici, alle associazioni private senza scopo di lucro, comuni, istituti e singoli cittadini, che si sono distinti nelle attività di sensibilizzazione e di promozione della donazione su tutto il territorio regionale-
“Ho avuto modo di conoscerli, con alcuni di loro ho vissuto momenti molto toccanti che custodisco nel cuore.”ha concluso Paola Secci. Ha continuato “sono ammirata per il loro impegno divulgativo. Auspico oggi sia l’inizio di un percorso di sensibilizzazione e supporto per quei cittadini che vivono il dramma e l’attesa di una chiamata telefonica”.