Riscoperti tracciati della Consolare Romana: il lavoro-studio realizzato dall’architetto Luca Esposito
Luca Esposito (Responsabile del Progetto di rilancio dei Borghi sulla Via Regia delle Calabrie di Archeoclub D’Italia) : “Dopo 8 anni di ricerche sul campo, siamo riusciti a georeferenziare la Via Regia delle Calabrie. E adesso 44 comuni si uniscono per la nascita di un grande Itinerario Turistico che metterà insieme le Taverne ottocentesche del Gran Tour con testimonianze di epoche romane, la strada percorsa da Ciceoreno, con la Fontana della Regina Margherita, tra campagne, ponti , palazzi nobiliari e siti archeologici. E’ un progetto unico, forse in Europa!”.Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “Ritrovati tracciati della Consolare Romana Via Popilia, possibile ammirarli lungo un’altra strada antica: la Via Regia delle Calabrie!”
Ben 44 città e paesi danno vita al progetto turistico :”ARCHEOCAMMINO, lungo la Via Regia delle Calabrie”. Con siti archeologici, palazzi nobiliari, storie di un tempo, esempi di innovazione tecnologica.
Ritrovati antichi tracciati della Via Romana costruita ben 2200 anni fa. E’ possibile ammirarli lungo un’altra strada antica che trasformeremo in itinerario turistico con un progetto che ad oggi vede insieme ben 44 Comuni: Via Regia delle Calabrie. Abbiamo in alcuni casi, insieme l’antica Milano Reggio – Calabria di 2200 anni fa e l’antica Napoli – Reggio Calabria risalente all’800. Nasce così l’ ArcheoCammino : “Strada Regia delle Calabrie”. Archeoclub d’Italia, con il patrocinio morale delle Regioni Campania, Basilicata e Calabria, presenterà il primo ambizioso progetto di promozione di un Cammino di “turismo culturale lento” nel Sud Italia”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
Otto anni di ricerca, rielaborazione delle cartografie storiche: un grande lavoro-studio, realizzato dall’architetto Luca Esposito.
Le parole di Luca Esposito, Referente Archeoclub D’Italia per la riqualificazione della Via Regia delle Calabrie:
“Per ben otto anni abbiamo lavorato sul campo alla ricerca per “riportare alla luce” la Via Regia delle Calabrie. Tutto quello che abbiamo ricostruito e scoperto, lo mostreremo nella Conferenza Stampa che terremo il 16 Marzo alla Stampa Estera, a Roma alla presenza delle autorità competenti. Nasce di sicuro un progetto di promozione turistica del territorio, forse unico in Italia e raro in Europa. Abbiamo ad esempio ritrovato numerosi punti in cui la Via Regia delle Calabrie incrocia la Consolare Romana Via Popilia costruita ben 2200 anni fa”.
La Strada Regia delle Calabrie era la più lunga e importante via di comunicazione terrestre dell’Italia meridionale. Sorge sui resti della più antica “Capua-Regium” o “Via Popilia” di origine romana, con cui condivide la storia di una costruzione complessa e dispendiosa.
Su questa strada si sono susseguiti episodi di importanza storica legati alla Seconda Guerra mondiale, a Garibaldi, a Pisacane, alle battaglie del Risorgimento ed al brigantaggio. Ci hanno camminato Carlo V d’Asburgo, poi Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, il Cardinale Ruffo a capo dell’esercito della Santa Fede e tanti altri. Ora ben 44 comuni hanno firmato il protocollo d’intesa per la riqualificazione e la promozione del patrimonio culturale situato lungo la Via Regia delle Calabrie: centinaia di chilometri, 5 Siti Unesco, decine di palazzi nobiliari, molteplici testimonianze storiche anche del Gran Tour, monumenti un tempo dimenticati risalenti al ‘700, all’800 ma anche siti archeologici e complessi di alto valore. Tutto farà parte di questo ambizioso progetto, anche turistico, che presenteremo alla Stampa Estera in Conferenza Stampa.
Con questo progetto ritornano a diventare centrali borghi, chiese, siti archeologici, palazzi nobiliari lungo l’ARCHEOCAMMINO dell’Appennino Meridionale.
Luca Esposito prosegue:
“In Italia ci sono borghi come Auletta, o ancora Casalbuono e Sicignano. Si tratta di borghi piccoli ma grandi per cuore e storia. L’lenco potrebbe essere infinito: Serre, Nemoli, Rotonda, Castelluccio Superiore ma c’è anche Castelluccio Inferiore, ed ancora Petina, Montesano, Rivello, Castrovillari, Morano Calabro. Borghi per tutti gusti, di tutte le epoche, per tutte le tradizioni in grado di inoltrarci nel tempo. E’ l’Italia che è così! E questi borghi sono sulla Via Regia delle Calabrie. Un territorio il cui contesto storico è arricchito dal contesto ambientale dell’Appennino. Borghi arroccati su rocce, ma anche lungo versanti e pronti a guardare dall’alto e dal basso fiumi e laghi.
E ci sono i Parchi come il Cilento ed il Pollino, Geoparchi Patrimonio dell’Umanità. Ci sono vette: il Cervati (1898 metri), il Gelbison (1705 metri), gli Alburni (1742 metri), il Monte Stella (1131 metri) e il Monte Bulgheria (1225 metri), o ancora il Serra Dolcedorme (2.267 m), Monte Pollino (2.248 m), Serra del Prete (2.181 m), Serra delle Ciavole (2.130 m), Serra di Crispo (2.054 m), il Cozzo del Pellegrino (1.987m), la Manfriana (1.981 m) e ci sono epoche, storie, culture, ambiente, archeologia, arte.
Tutto è in sintesi racchiuso lungo la Via Regia delle Calabrie: dal basolato romano al Castello Normanno – Svevo di Castrovillari, dai ponti borbonici, ai Musei archeologici, dai Geo – Siti di Pertosa, del Pollino, del Cilento ai cammini, alle piste fluviali percorribili in piccoli ma spettacolari borghi. Dai presepi la cui bellezza è figlia della creatività umana, antropologicamente pieni, come Morano Calabro, il Presepe del Pollino, ai presepi opere d’arte i cui pastori vestono costumi tradizionali del posto come ad esempio a Castrovillari”.
La grande storia: la fontana della Regina Margherita in aperta campagna ma anche le Sorgenti di Cicerone dove si dissetò il grande oratore.
“Questa strada, insieme ai borghi che sorgono lungo il suo cammino, è stata letteralmente attraversata dalla storia, fino a quando, nel 1962, non venne completamente tagliata fuori a seguito della realizzazione della prima autostrada meridionale: la A3 Salerno-Reggio Calabria. (oggi “Autostrada del Mediterraneo”). Di colpo vennero isolati tutti i borghi sedi delle antiche stazioni di posta – ha proseguito Esposito – restando incastonati in un paesaggio straordinario, aspro e incontaminato.
Oggi Archeoclub d’Italia vuole riscoprire queste meraviglie e la loro storia, per farle conoscere in Italia ed all’estero.
Soprattutto vuole coinvolgere i giovani nel recupero della memoria e dell’identità storica, formando nuove figure che sappiano valorizzare e promuovere il proprio territorio, con l’importante obiettivo di contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi del Sud.
Ma la Strada Regia delle Calabrie non attraversa soltanto territori da riscoprire e valorizzare. L’Archeocammino incontra sul suo percorso ben 5 siti patrimonio mondiale dell’UNESCO (archeologici e paesaggistici). In questo modo completa un’offerta di alto profilo culturale. Sia per il viaggiatore lento che per il turista più attento ai grandi attrattori internazionali”.
Lo studio:
“Ben 8 anni di studio che mi hanno portato a verificare il territorio, passo, passo. La Via Regia delle Calabrie è lunga circa 400 Km. Ho trovato almeno 14 Stazioni Postali dell’800 – ha concluso Esposito – e approfondendo le cartografie del ‘700 ho potuto geo – referenziarla e mapparla sui sistemi satellitari. Ci sono tutte le condizioni per trasformarla definitivamente in cammino turistico ed anche religioso”.
Dunque Taverne, Osterie, Stazioni Postali dell’ ‘800 ma in aperta campagna è possibile trovare la Fontana della Regina Margherita, le sorgenti di Cicerone, ponti meravigliosi del ‘700 con cappelle antiche. Veri capolavori dell’arte italiana ma sconosciuti.
Ora la Via Regia delle Calabrie diventerà Itinerario Turistico rilanciando, forse per sempre, i borghi dell’Appennino Meridionale.
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