Samarate (Varese) presidio di protesta: “gli animali maltrattati non devono essere restituiti al proprietario”
Il presidio si svolgerà sabato 25 febbraio alle ore 10.00 alle 12.30 davanti il municipio di Samarate (VA) via Vittorio Veneto 40.Sigle animaliste e cittadini contro la decisione della Procura di Busto Arsizio di restituire gli animali (capre, volatili, due maialini vietnamiti ma anche cani e gatti) sequestrati per maltrattamento a un abitante del luogo. Infatti, quest’ultimo è stato accusato di detenerli in condizioni penose in una discarica abusiva sita.E, come se non bastasse, all’interno di un’area naturale protetta quale il Parco del Ticino.
Lo scorso 24 gennaio, le Guardie Ambientali d’Italia (Gadit) unitamente ai carabinieri di Samarate e a un veterinario nominato ausiliario di PG, hanno accertato come gli animali fossero sofferenti, detenuti in mezzo al fango, agli escrementi e ai rifiuti, rinvenendo anche la carcassa non rimossa di una capra. Le guardie hanno proceduto quindi con il sequestro cautelare.
Francesco Faragò responsabile regionale di Gadit che ha coordinato il monitoraggio e il sequestro degli animali, dichiara:
“Il veterinario ausiliario di PG ha accertato che tutti gli animali erano detenuti in condizioni pessime. Infatti, si trovavano all’interno di fatiscenti ricoveri abusivi. Mentre il terreno boschivo era diventato una discarica a cielo aperto. Il tutto all’interno del parco del Ticino, cioè in un’area protetta. Gli animali che oltre a non avere a disposizione acqua e cibo erano spaventati e prostrati. Dopo il sequestro gli animali sono stati affidati alle cure dei volontari di associazioni locali e i controlli veterinari sui volatili hanno confermato che diversi animali, in particolare i volatili, erano malati e affetti da coccidiosi, tanto che un esemplare è deceduto.
Nonostante lo scenario che abbiamo documentato con foto e video, rapporto e relazione da parte del veterinario, la dottoressa Martina Melita della Procura di Busto Arsizio non ha convalidato il sequestro. Semplicemente sulla base di una indicazione della veterinaria ATS di Gallarate giunta in loco per apporre le marche auricolari agli ovicaprini. La quale si è persino rifiutata di entrare nei ricoveri, tanto erano impraticabili per via del fango e degli escrementi.
Il proprietario ha riavuto indietro gli animali ancora in fase di terapia. Tutto questo è inaccettabile. In qualità di operatori di Polizia Giudiziaria, abbiamo documentato in maniera certa e incontrovertibile il maltrattamento punito ai sensi dall’art. 544-ter e 727 c. 2 del codice penale. In questa circostanza alla sofferenza animale si configura il reato ambientale e la costruzione abusiva di un ricovero animali”.
La protesta
Le associazioni, e gli attivisti che hanno organizzato la prima protesta civica davanti al Municipio indicano il Municipio come primo obiettivo delle rivendicazioni. Ciò in quanto il Primo Cittadino è il primo responsabile di quello che avviene sul territorio. Per un pacifico e sereno confronto i cittadino hanno esteso un invito ufficiale al Sindaco, al responsabile della Polizia Locale e all’Ente Parco Ticino affinché in sede opportuna si possa ragionare su una soluzione ottimale per gli animali e per l’ambiente facendo rispettare le leggi in vigore e in una nota congiunta affermano di non fermare le proteste e le azioni legali fino a giustizia ottenuta.
Le associazioni tutte invitano la Procura di Busto Arsizio, e più in generale tutte le Procure, ad adottare la “direttiva animali” della Procura di Ancona. Quest’ultima, nella persona del Sostituto Procuratore Paolo Gubinelli, ha stabilito che, in caso di maltrattamento animali, “Non è necessario, e spesso è anzi controproducente per le indagini, che venga coinvolto il Servizio veterinario dell’ASL, al fine di redigere certificati di buona o cattiva salute degli animali” poiché in grado di attestare solo condizioni fisiche apparenti. Questo è quanto è avvenuto a Samarate. Infatti, la veterinaria ATS ha dichiarato che gli animali erano in buone condizioni, quand’invece, molti di questi, sono poi risultati malati.
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