Santu Lussurgiu si prepara a “Cantigos in carrela”, la manifestazione canora prevista per sabato 11 febbraio. Con “Populos et Cuncordos”, che quest’anno prevede la presentazione alla comunità del coro francese “canta se gausas!”.
L’evento si terrà domani venerdì 10 febbraio, alle 18.30, nella chiesa di santa maria degli angeli
Torna a Santu Lussurgiu l’evento “Populos et Cuncordos”, giunto all’undicesima edizione. Con il quale si presenta alla comunità il coro ospite proveniente dalla Penisola o dall’estero, che sabato si esibirà insieme a diversi cori sardi per le vie del borgo durante la manifestazione “Cantigos in carrela”. L’incontro si terrà domani nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle 18.30. Con il Cuncordu Lussurzesu di Santu Lussurgiu a fare gli onori di casa e ad accompagnare il coro giunto dalla Francia.
“Populos et Cuncordos” è un momento di condivisione che l’associazione culturale Aidos, organizzatrice dell’evento di domani e di “Cantigos in carrela”, dedica alla comunità. Protagonista della serata sarà quest’anno il coro Canta se gausas! proveniente da Bigorre, nei Pirenei. Custode delle polifonie ancestrali di tradizione orale delle montagne di Bigorre e Béarn, il coro Canta se gausas! vanta uno dei repertori di canti sacri e profani più ricchi di Francia. I brani sono eseguiti in guascone, francese e latino.
Le parole di Giovanni Mura, presidente dell’associazione Aidos
«Siamo partiti con “Cantigos in carrela” nel 1998, che è da sempre una manifestazione all’insegna dell’allegria, della condivisione, della socializzazione e interazione tra coristi e pubblico; avevamo però la necessità di soddisfare il pubblico più esigente e attento alle armonie polivocali. In quest’ottica abbiamo aggiunto anche l’evento “Populos et Cuncordos” per permettere ai lussurgesi di conoscere meglio il coro che, di volta in volta, arriva da fuori. È un momento intimo a cui la comunità partecipa con piacere».
La lunga tradizione canora di Santu Lussurgiu ha favorito il successo della manifestazione, che testimonia la ricerca da sempre rivolta verso i cori polivocali tradizionali, con un’attenzione particolare per quelli che tramandano canti in lingue diverse da quelle nazionali, così come accade in Sardegna. «È una ricerca impegnativa perché non ci sono molti cori con queste caratteristiche, e in venticinque anni possiamo dire di averne ospitato una buona parte provenienti da varie regioni italiane, dall’Europa e anche dagli Stati Uniti», conclude Mura.
L’evento è organizzato dall’associazione culturale Aidos con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Santu Lussurgiu e della Fondazione di Sardegna.
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