Un elettrocardiogramma contro le malformazioni del cuore
Un elettrocardiogramma contro le malformazioni del cuore – Il 14 febbraio la Giornata mondiale delle cardiopatie congenite: diagnosi precoce e prevenzione le parole chiave.
Si celebra il 14 febbraio la Giornata mondiale delle cardiopatie congenite. Un elettrocardiogramma contro le malformazioni del cuore.Una ricorrenza che cade proprio in occasione della festa di San Valentino o degli innamorati ai quali, però di solito, il cuore batte forte e irregolare per altri motivi.
Le cardiopatie congenite, invece, sono malformazioni del cuore o dei grossi vasi dovute a un anomalo sviluppo anatomico in età embrionale e fetale.
Queste patologie sono tra le più frequenti malformazioni riscontrabili alla nascita e hanno un’incidenza pari a 8/10 casi all’anno ogni 1000 nati vivi.
Le malformazioni del cuore possono dipendere da diversi fattori, anche se gli aspetti genetici e familiari risultano essere sempre più rilevanti nel determinare queste patologie.
La diagnosi delle cardiopatie congenite viene fatta da un cardiologo pediatra durante una visita cardiologica, con un elettrocardiogramma (Ecg) e una ecocardiografia color Doppler.
L’identificazione di una malformazione cardiaca in utero è importante, soprattutto per le patologie più gravi.
Consente di stabilire in anticipo la sede, i tempi e le modalità del parto, così da ottimizzare l’assistenza al neonato e il suo eventuale trattamento.
«La diagnosi prenatale riduce notevolmente non soltanto la mortalità operatoria ma anche la morbilità.
Questo grazie anche a una rete territoriale che coinvolge il ginecologo, il neonatologo del punto nascita.
Consente, inoltre, di pianificare il parto e il trasferimento della futura mamma in sicurezza in un centro di terzo livello di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica».
La maggior parte delle cardiopatie congenite sono difetti lievi, di solito non sono trattate ma vengono seguite nel tempo con controlli cardiologici regolari.
I difetti cardiaci più gravi, invece, richiedono un intervento chirurgico e un monitoraggio a lungo termine, per tutta la vita adulta, da parte di uno specialista.
A Sassari sono circa 650 i pazienti affetti da cardiopatie congenite che sono seguiti dalla struttura al piano terra della palazzina Materno infantile.
Il paziente più grande è un adulto di 69 anni con patologia cardiaca complessa.
La struttura lavora in forte sinergia con la Terapia intensiva neonatale, la Pediatria, la Neuropsichiatria infantile, la Ginecologia Ostetricia e la Chirurgia pediatrica.
«Oggi grazie ai progressi della cardiologia e della cardiochirurgia pediatrica quasi il 90 per cento dei bambini nati con cardiopatia congenita riesce ad arrivare fino all’età adulta».
La diagnosi precoce e la prevenzione restano, così, le “armi” più importante nei riguardi di queste patologie.
Ecco perché la struttura di Cardiologia pediatrica ha dato avvio a un programma di screening.
Si tratta del progetto “Un minuto per la vita” che a oggi, nonostante lo stop di quasi due anni imposto dal Covid, ha permesso di visitare, ora direttamente a scuola, circa 600 bambini, alcuni dei quali anche richiamati per approfondimenti.
«L’obiettivo – dice ancora Chiara Culeddu – è quello di prevenire la morte cardiaca improvvisa.
Questa drammatica evenienza spesso è determinata da una patologia cardiaca misconosciuta.
Patologie che presentano caratteristiche genetiche di familiarità e che possono essere diagnosticate con un elettrocardiogramma».
Un esame che richiede pochi minuti e che permette di avere informazioni importanti sul quadro clinico del piccolo paziente.
In occasione della giornata, predisposti due video con le interviste alla dottoressa Culeddu.
Anche al dottor Pala, che saranno disponibili da domani sul canale YouTube dell’Aou di Sassari e sui monitor aziendali.