21 marzo al TsE di Cagliari ultima replica di “Destinazione non umana”. Stasera in scena ad Alghero.
Una riflessione sulla fragilità della natura umana e sulla precarietà dell’esistenza, sui capricci del fato e sulla certezza di una predestinazione, a fronte delle responsabilità individuali e delle scelte personali dettate dal libero arbitrio con “Destinazione non umana”, una pièce originale con drammaturgia e regia di Valentina Esposito, ricca di pathos e poesia (produzione Fort Apache Cinema Teatro) in cartellone (dopo la prima regionale mercoledì 15 marzo alle 21 all’AMA / Auditorium Multidisciplinare di Arzachena in collaborazione con Deamater e la replica di venerdì 17 marzo alle 21 al Teatro “Tonio Dei” di Lanusei) STASERA (domenica 19 marzo) alle 21 al Teatro Civico di Alghero e infine martedì 21 marzo alle 20.30 al Teatro TsE di Cagliari per Il Terzo Occhio / rassegna multidisciplinare delle nuove creatività sotto le insegne dellaStagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Sotto i riflettori, Fabio Albanese, Alessandro Bernardini, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Christian Cavorso, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Massimo Di Stefano, Michele Fantilli, Emma Grossi, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Piero Piccinin, Giancarlo Porcacchia, Fabio Rizzuto e Edoardo Timmi prestano corpo e voce alle singolari “bestie umane” di un racconto distopico, incentrato su «sette cavalli da corsa, tutti fratelli» riuniti in una sorta di terra di nessuno, o stalla-prigione, in attesa della fine. Una storia immaginifica e crudele in cui la sorte di queste creature diventa metafora della tragicità della condizione umana, nella contrapposizione tra gli animali più docili e utili, già condannati in partenza a diventare carne da macello e gli esemplari più preziosi e privilegiati, almeno in apparenza, capaci di distinguersi e trionfare nella corsa, di conquistare il plauso del pubblico con le loro vertiginose performances, ma il cui premio, o punizione, ancora una volta sarà la morte.
La pièce scritta e diretta da Valentina Esposito, che ha ideato anche le scenografie, realizzate da Edoardo Timmi, mentre il trucco e i costumi sono di Mari Caselli (assistente ai costumi Costanza Solaro Del Borgo), le musiche di Luca Novelli e il disegno luci di Alessio Pascale (fonico Luigi Di Martino – fotografa di scena Jo Fenz) rappresenta il lento e quasi rituale consumarsi di un’agonia, in un microcosmo dove la vecchiaia dei cavalli nella fase terminale del loro percorso si contrappone simbolicamente allo splendore della giovinezza, come in una sorta di flashback, mentre i protagonisti ripensano ai momenti cruciali della propria vita.
Un’ambientazione fuori dal tempo, in una sorta di paesaggio interiore, quasi uno spazio del mito, dove appaiono anche alcune figure femminili, ovvero tre cavalle-fattrici accanto a una bambina, personificazione della purezza e dell’innocenza in quel luogo segnato dalla sofferenza e dall’angoscia, dalla rassegnazione davanti all’impossibilità di una fuga, con giustificati timori per il futuro, ma anche da un profondo desiderio d’amore.
«“Destinazione non umana” è una favola senza morale, amara e disumana quanto può esserlo una fiaba» – sottolinea l’autrice e regista Valentina Esposito – «costruita sulle solitudini alle quali ci costringe il tempo che viviamo e sul pensiero della morte, sul vuoto lasciato da chi se n’è andato, sul dolore, la rabbia, la paura. Sullo sforzo bestiale di vivere contro e nonostante la certezza della morte».
Fin dal titolo, potentemente evocativo, che rimanda, in virtù di una negazione, alle forme più perverse e spietate di schiavitù e sfruttamento inflitte ai propri simili attraverso l’esercizio del potere e della forza, e nello specifico anche alla possibilità che gli elementi “difettosi” possano essere scartati o eliminati, “Destinazione non umana” trasporta gli spettatori al centro di una visione vagamente sinistra, che potrebbe essere la ricostruzione del reale mutuata da una prospettiva equina, in cui il più elegante, nobile e sensibile degli animali, icona di libertà viene asservito alle logiche del consumismo.
«Il destino di ogni bestia è scritto prima di nascere… Ci sono i cavalli a consumo umano, quelli destinati sin da subito alla macellazione, alla produzione di alimenti, allo squarto, allo sgozzo, al dissanguamento, alla carne; corpi docili, addomesticati, addestrati a procedere lentamente verso la morte» – rivela uno dei protagonisti –. «Poi ci sono quelli a destinazione non umana, quelli che nascono per le corse, le scommesse, il soldi, il doping, la droga, le medaglie, il plauso del pubblico, la scena. Sempre a rischio di cadere e di essere abbattuti».
Nello sguardo ferito di quegli esseri imprigionati è possibile però riconoscere il dolore, antico di secoli, impresso nel destino dell’intera umanità, a cui filosofi e teologi cercano da sempre di dare risposta, insieme a quella innata capacità di riconoscere la sopraffazione e l’ingiustizia, di soffrire la costrizione e la segregazione, di avvertire i primi sintomi di una malattia, di prevedere e figurarsi la propria fine.
La sottile distinzione tra quel che potrebbe essere definito “umano” e il suo contrario, in tutta la sua ambiguità, trova la più beffarda sintesi nel concetto di “inumanità”, poiché quell’aberrazione è possibile solo da parte di individui senzienti e coscienti, nei confronti dei propri simili (e non solo), proprio attraverso il rifiuto consapevole dell’intelligenza e dell’empatia, e di tutte le capacità e qualità che appartengono e definiscono un essere umano in sé e per sé e in rapporto all’universo.
“Destinazione non umana” – con la potenza espressiva del teatro – attraverso le vicende dei protagonisti invita a confrontarsi con la complessità della mente e gli slanci e le contraddizioni del cuore, con la sacralità del corpo e le inquietudini dello spirito, rispecchiandosi o distaccandosi dagli (anti)eroi di un racconto onirico e struggente, tra la “debolezza” della carne e la trascendenza del pensiero, ma comunque prendendo in seria considerazione, nell’immergersi nel dramma con l’auspicio della catarsi, tutto ciò che è “umano, troppo umano” al di là del bene e del male.
INFO & PREZZI di “Destinazione non umana”
ARZACHENA
biglietti:
intero 14 euro – ridotto 10 euro
Famiglie a Teatro:
con 1 biglietto adulto si può acquistare 1 biglietto teenager (11/18 anni) a 5€
Biglietteria online
https://auditoriumarzachena.18tickets.it/
info e prenotazioni: cell. 329 587 9388 – e-mail: [email protected]
LANUSEI
biglietti:
Platea – primo settore: intero 14 euro – ridotto 12 euro
Platea – secondo settore: intero 12 euro – ridotto 9 euro
Galleria: 8 euro
info e prenotazioni: Anna Rosa Pistis – cell. 338 8727641 – [email protected]
ALGHERO
biglietti:
Platea
intero 15 euro – ridotto 13 euro
Palco
intero 13 euro – ridotto 10 euro
Loggione 7 euro
biglietteria online: www.vivaticket.it
https://www.vivaticket.com/it/Ticket/destinazione-non-umana/196683
info e prenotazioni: cell. 349.4127271 – e-mail: [email protected]
CAGLIARI / IL TERZO OCCHIO
biglietti:
intero 15 euro – ridotto 12 euro – ridotto abbonati** 10 euro
*riduzioni per under 25 / over 65 – ERSU
** riduzioni per abbonati CeDAC / residenti Is Mirrionis
prevendite: Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari – dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 – per informazioni: [email protected] – cell. 3454894565 – www.cedacsardegna.it
BoxOffice Sardegna – viale Regina Margherita 43 – Cagliari
prevendite online: www.vivaticket.it
https://www.vivaticket.com/it/Ticket/destinazione-non-umana/198712