A Sassari un incontro-dibattito del circolo Lidia Menapace sul “Lavoro”
«Turismo e sfruttamento” del lavoro. Per una “stagione” di diritti. Contro-narrazione di un settore». S’intitola così l’incontro-dibattito organizzato dal circolo “Lidia Menapace”
«Turismo e sfruttamento” del lavoro. Per una “stagione” di diritti. Contro-narrazione di un settore». S’intitola così l’incontro-dibattito organizzato dal circolo “Lidia Menapace” di Rifondazione comunista per il 24 marzo alle ore 18 al Caffè delle Nuvole in corso Regina Margherita 111 a Sassari. Interverranno Maria Teresa Sassu, segretaria territoriale della Filcams, il sindacato dei lavoratori del terziario della Cgil, e Enrico Lai, segretario regionale di Rifondazione comunista.
A pochi mesi dalla riapertura della stagione estiva i numeri delle presenze turistiche previste in Sardegna segnano cifre milionarie. Anche quest’anno le imprese del settore segnalano la carenza di offerta di personale a fronte di una domanda di servizi turistici che si prevede da record. Sulle cause del fenomeno da più parti si cerca di far passare una narrativa secondo cui la carenza di offerta di manodopera sarebbe legata al reddito di cittadinanza.
Salari bassi, lavoro in nero
Ma i dati raccolti dalle organizzazioni sindacali del settore mostrano come i veri disincentivi ad accettare la massiccia offerta di lavoro stagionale legata al turismo siano altri: un basso livello dei salari e condizioni di lavoro che molto spesso non prevedono neanche le minime garanzie di tutela contrattuale su orari, straordinari, malattia, infortuni, indennità di disoccupazione. Per non parlare delle quote in nero.
I turni sono spesso lunghissimi, oltre le dieci ore, senza straordinari o notturni pagati, ferie o permessi, con contratti approssimativi e una parte dei soldi retribuiti in nero per pagare meno tasse e contributi previdenziali. Inoltre, i turni cosiddetti “spezzati”, cioè l’orario di lavoro distribuito in diversi turni nell’arco di una giornata, costringono le persone a essere disponibili per la maggior parte delle 24 ore.
Una volta conclusa la stagione, poi, il lavoro finisce e così anche il contratto: in questo settore la precarietà è strutturale. Questa è la vera realtà del comparto. Una realtà che l’iniziativa del circolo “Lidia Menapace” si propone di fare emergere contro le narrazioni distorte e strumentali che del lavoro stagionale buona parte dei media continuano a dare.