Adeguare gli immobili alle direttive UE costerà 60 mila euro agli italiani
60 mila euro per ciascun appartamento: è la spesa che gli italiani dovranno sostenere entro il 2023; lo scopo è adeguare i loro immobili alla nuova direttiva UE
Facendo seguito al via libera dell’Eurocamera sulla «direttiva per l’efficienza energetica degli edifici in Europa», Silvi Costruzioni Edili —leader dal 1970 nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di fabbricati, includendo immobili sottoposti a tutela delle Belle Arti—, traccia una stima del costo che ciascun proprietario dovrà sostenere.
«L’obiettivo delle nuove norme è quello di ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra ed il consumo finale di energia nel comparto dell’edilizia in tutti i Paesi dell’Ue entro il 2030; inoltre si tenta di renderlo climaticamente neutro entro il 2050, prescrivendo che gli edifici residenziali debbano raggiungere una classe di prestazione energetica minima; di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033. Per i non residenziali e per quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (classe E) e il 2030 (classe D)». Sottolinea Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni Edili.
Tutti gli edifici di nuova costruzione, inoltre, dovranno essere a emissioni zero già a partire dal 2028; scadenza anticipata al 2026 per tutti i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle pubbliche amministrazioni. E tutti i nuovi edifici per i quali sarà tecnicamente ed economicamente possibile dovranno dotarsi di tecnologie solari entro il 2028; mentre per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti la data limite è il 2032.
Come si traduce il tutto per il proprietario di un immobile?
«Bisognerà sostituire gli infissi e le caldaie, fare il cappotto termico ed installare pannelli fotovoltaici». Sintetizza il CEO di Silvi Costruzioni Edili, Gianni Silvi.
Le parole di Gianni Silvi
«In un edificio-tipo di 4 piani fuori terra a circa 400 metri sul livello del mare costruito negli Anni Ottanta, includendo l’intervento sull’involucro esterno, pareti, copertura e solaio, il passaggio dalla classe G alla classe D è impegnativo; comporta un costo medio che oggi si può stimare in circa 60 mila euro ad appartamento» puntualizza Gianni Silvi.
Se invece di un appartamento si trattasse di una casa singola, a parità di superficie i costi raddoppiano ed addirittura triplicano; se si debba adeguare alla direttiva europea un villino di circa 200 metri quadrati in classe G, per il quale si arriverebbe a spendere anche 180 mila euro.
Tornando invece agli appartamenti: se poi si volesse anche aggiungere una riqualificazione sismica, la spesa stimabile per gli interventi, in zona sismica 1 e 2, è circa 50 mila euro per ogni singolo appartamento.
«I costi per gli italiani, insomma, sono davvero ingenti ed il 2030 è troppo vicino. Ci auguriamo tutti che l’Unione Europea possa concedere più tempo prima di arrivare agli obiettivi previsti e che possano essere introdotti nuove forme di bonus edilizi che possano aiutare gli italiani a realizzare queste opere» conclude Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni Edili.