Condannato l’uomo che ha violentato una Poliziotta a Napoli
Violentata una Poliziotta a Napoli. Fervicredo: “Questo non compenserà la sofferenza che ha subito; ha avuto uno straordinario coraggio e noi siamo al suo fianco”
“Siamo e resteremo sempre accanto alla valorosa Poliziotta; dopo aver subito un’aggressione ignobile e bestiale, ha percorso faticosamente una strada lunga e dolorosa; è durata fino alla fine del processo a carico dell’uomo che le ha causato un danno irreparabile, ora condannato a 14 anni di reclusione. Prendiamo atto di questa pronuncia giudiziaria, senza poter evitare di dire che nulla può compensare tanta sofferenza profonda e totale. Ma il coraggio che ha contraddistinto l’operato di questa donna fin dall’inizio dell’incubo che ha vissuto l’ha portata qui, a testa alta. Per poter, finalmente, vedere riconosciute le proprie ragioni, e questo la rende un esempio per tutti”.
Sono le parole di Mirko Schio, Presidente di Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) dopo la notizia della condanna a 14 anni di carcere a carico del bengalese, ora 24enne, accusato di avere violentato la notte tra il 19 e il 20 ottobre 2022, nel porto di Napoli, una Poliziotta che, dopo avere terminato il suo turno di servizio in Commissariato, stava andando a recuperare la sua automobile per tornare a casa. La donna venne sorpresa alle spalle dall’extracomunitario, che prima la tramortì colpendola con una pietra alla testa e poi abusò di lei. Proprio per questo motivo il bengalese era accusato anche di tentato omicidio nell’ambito del procedimento che si è concluso con rito abbreviato e che, quindi, ha consentito all’imputato di ottenere lo sconto di un terzo della pena.
“Questa drammatica vicenda – aggiunge Schio – ha messo in luce una volta di più il grandissimo valore di una donna, una Poliziotta, che ha votato la propria vita alla sicurezza e alla difesa degli altri, ma che purtroppo non ha avuto la stessa fortuna di trovare chi difendesse lei nel momento peggiore. Ma noi di Fervicredo continueremo a restarle accanto, certi che le capacità che ha, le consentiranno di superare questo immane ostacolo e di proseguire con ancora più forza”.