In tutte le province sarde si parla di prevenzione alla droga
Tra lunedì 27 e mercoledì 29 marzo le azioni dei volontari di Mondo Libero dalla Droga a La Maddalena, Olbia, Nuoro e Cagliari, per contrastare lo spaccio e il consumo.
Non si può affermare che i pusher non usino la fantasia per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. È notizia di ieri che ora anche i cimiteri diventano centrale operativa per il deposito e lo smistamento della droga. Complici anche i… morti che non vedono e non parlano! La notizia sa dell’incredibile, eppure è vera!
La sfida è tra chi sogna una società amichevole e solidale, in cui è la normalità fidarsi l’uno dell’altro, e chi lavora alacremente per creare una società in cui spaccio e tossicodipendenza ci costringono a convivere con l’ansia ogni qualvolta usciamo di casa.
È guerra aperta, quindi, tra i criminali che vogliono riempirsi le tasche dei soldi sporchi provenienti dai crimini legati al mondo della droga, e quella parte di società sana, per fortuna la grande maggioranza, che non ci stanno ad assistere passivamente a questo stato di cose e allo sterminio delle nuove generazioni a causa dell’abuso di droga.
A quest’ultima categoria appartengono i tanti volontari di Fondazione “Mondo Libero dalla Droga” che da anni sono impegnati a contrastare innanzitutto lo spaccio e poi il consumo che lo alimenta.
“L’arma più efficace nella guerra contro la droga è l’istruzione” scriveva il filosofo L. Ron Hubbard. Il lavoro dei volontari è rivolto proprio a questa attività, l’istruzione. Convinti che sia la sola e la più efficace per prevenire che i ragazzi caschino nella rete dei pusher.
A chi venderebbero la loro “merce” se non ci fossero più i clienti che la richiedono?
Istruire i ragazzi, quindi, è l’unico modo per stroncare alle radici il loro business.
Puntare ad un cambiamento culturale nella società è l’altro obiettivo dei volontari. La conoscenza della verità sulla droga anche tra gli adulti, i genitori, gli educatori, gli amministratori e i politici, sta alla base di quel cambiamento. Tale conoscenza eliminerebbe quell’idea di superficialità secondo cui fare uso di certe sostanze considerate “leggere” possono far parte delle esperienze giovanili che non sono certo un dramma per i nostri ragazzi.
“Chi non si è fatto una canna a quella età?” dicono sorridendo tanti giovani genitori sottovalutando il problema. Senza accorgersi che il loro “bambino” è già passato allo stadio successivo alla innocente canna.
Se è vero che oltre il 90% di chi fa uso di droghe “pesanti” ha dichiarato che tutto ha avuto inizio da una fumata di gruppo per scacciare la noia, sottovalutare quella canna “innocente” potrebbe costare molto caro.
Consapevoli di questo, i volontari proseguono nella loro azione di istruzione sociale. Infatti, anche in questi primi giorni della settimana, saranno a Olbia, La Maddalena, Nuoro e Cagliari per informare. Ma anche alla ricerca di nuove alleanze per promuovere insieme, una cultura libera dalla droga.
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