La guerra del latte. “Colpirne quattro per ammonirli tutti”
La guerra del latte. “Colpirne quattro per ammonirli tutti”
La stagione dei processi contro il dissenso sociale si apre con una richiesta di condanna ingiusta e spropositata contro quattro pastori, su migliaia di manifestanti, che a febbraio del 2019 protestavano pacificamente per rivendicare un prezzo più equo del latte.
E’ sconcertante che proprio nel pieno di quelle lotte, il Ministro degli Interni Salvini abbia manifestato solidarietà ed elargito promesse risolutive ai pastori.
Eppure sono proprio loro le prime vittime sacrificali del Decreto Sicurezza del governo giallo/verde di Conte e del Ministro Salvini. Il Decreto votato dal M5S e dalla Lega, con l’alibi della protezione internazionale, immigrazione, terrorismo e sicurezza pubblica, di fatto criminalizza ogni forma di dissenso popolare.
Con l’accusa di “blocco stradale”, un reato grave per il Decreto Sicurezza, si chiedono condanne pesantissime per quattro pastori. Padri di famiglia che come tutti i manifestanti, hanno la sola colpa di aver protestato pacificamente, spesso con i propri bambini, per una causa legittima: la difesa del proprio lavoro.
“Colpirne quattro per ammonire tutti” è un metodo inaccettabile per limitare la libertà dei pastori di manifestare la propria condizione di sofferenza. Cinicamente il Decreto Sicurezza prevede il raddoppio delle pene per i reati di dissenso sociale e sindacale.
Ai “quattro capri espiatori”, Antonio Carta, Emanuele Carta, Domenico Carta e, infine, Silvio Goddi e a tutti i pastori la nostra solidarietà.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera