Maggiore sicurezza nella tracciabilità a vantaggio degli allevatori e dei consumatori e quindi, un’arma di contrasto alle contraffazioni.
Con la nuova forma di identificazione degli agnelli sulla Banca Dati Nazionale (BDN), di fatto arriva un nuovo strumento:
che permetterà l’identificazione, con esatta rintracciabilità dell’allevamento di provenienza degli agnelli di Sardegna IGP; e del percorso dal produttore al consumatore .
Una piccola rivoluzione arrivata con una normativa che porta gli allevatori a dover identificare i propri agnelli individualmente e non più per partita; per poter continuare a usufruire del premio accoppiato.
Nuovo strumento per consumatori e allevatori contro contraffazioni di carne IGP
“Con la nuova Pac 2023-2027 è stato modificato il sistema di identificazione degli agnelli IGP di Sardegna –
spiega Alessandro Mazzette, direttore del Consorzio di Tutela dell’Agnello di Sardegna IGP -.
Con il Decreto Ministeriale del 23 dicembre 2022, n. 660087, lo Stato Italiano recepisce il regolamento UE 2021/2115; valido quindi non solo per la Sardegna e le nostre produzioni, ma per tutta l’Europa:
il quale prescrive l’identificazione individuale degli ovini che percepiscono il sostegno accoppiato.
È necessario quindi, per chi vuole usufruire di questa misura, adeguarsi attraverso il sistema di identificazione individuale; senza il quale, sarà sempre possibile continuare a vendere i propri agnelli sotto il marchio IGP; ma non sarà possibile accedere al sostegno accoppiato”.
La procedura
Una pratica per la quale non ci sono deroghe; che cambia di fatto l’organizzazione della vendita degli agnelli che impegnerà gli allevatori in una nuova procedura on-line studiata dal Ministero della Salute per la filiera IGP.
Una procedura che a prima vista può sembrare farraginosa in quanto è necessario registrare il tutto nel sistema informativo veterinario e indicare uno per uno gli agnelli nel MOD4 ma che diventerà consuetudine per i prossimi anni.
Dichiarazioni
“Come accadde quando il documento di trasporto degli ovini divenne da cartaceo a digitale, ogni novità nella gestione burocratica aziendale è normale possa creare preoccupazione – spiega Battista Cualbu, presidente del Contas -.
Questo è un sistema che può sembrare complicato all’inizio, ma si tratta solo di rodarlo. Anche stavolta il cambiamento richiederà lo sforzo degli allevatori ma è una novità che alla lunga non potrà che portare benefici, perché dà un ulteriore sicurezza nella identificazione delle carni ed è quindi a favore degli allevatori stessi, e degli stessi consumatori che grazie a questo sistema vedono rafforzate le misure di controllo della filiera”.
Sicurezza che si aggiunge al sistema di controlli del Consorzio di Tutela dell’Agnello IGP, sistema riconosciuto dalla Unione Europea che già garantisce la tracciabilità in seno al territorio di produzione e svolge i controlli.
“Il nostro Consorzio si è attivato sin da subito nel segnalare al ministero dell’Agricoltura e alla Commissione Europea le problematiche legate all’adozione di tale sistema a campagna in corso, evidenziando le criticità connesse soprattutto alla complessità del sistema BDN e della produzione e distribuzione dei nuovi marchi auricolari – spiega il presidente del Contas Battista Cualbu -.
Il procedimento evidenzia notevoli aspetti positivi nella tracciabilità degli agnelli
Tuttavia, dopo qualche settimana dall’attivazione, grazie anche al servizio veterinario regionale che si è attivato da subito a supporto degli allevatori, il procedimento non appare troppo complesso; ed inoltre evidenzia notevoli aspetti positivi nella tracciabilità degli agnelli che si traduce in maggiori garanzie per i produttori e i consumatori.
Infatti, con la registrazione di ogni singolo capo sul portale sarà possibile seguire il percorso di ogni agnello a marchio IGP dalla nascita sino al macello direttamente sulla BDN.
Per tutti gli allevatori che hanno necessità di maggiori informazioni il nostro Consorzio ha attivato un servizio dedicato, ai numeri 078570051 e 334 1013034.