Ci sono due ipotesi al vaglio. Entrambe molto importanti.
Attualmente le fasce irpef sono quattro.
- al 23% per i redditi fino a 15mila euro;
- 25% tra i 15mila e i 28mila euro;
- al 35% tra i 28mila e i 50mila euro;
- al 43% per i redditi sopra i 50mila euro.
Il governo sta studiando la riforma. Entro fine mese, si dovrebbe giungere ad una conclusione concreta.
Questa sarebbe una soluzione importante, per far crescere le buste paga.
Sarebbe un aiuti concreto, nei confronti dei lavoratori. Negli ultimi due anni, tra effetto Covid e rincari energetici, hanno perso potere d’acquisto.
Lo hanno perso in maniera oggettiva e molto evidente. Ne è conseguita una contrazione dei consumi, che si è ripercossa su tutta la filiera produttiva.
La guerra in Ucraina, è stata poi, la più classica delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso.
Il governo vorrebbe ridare fiato all’economia. Per farlo, serve abbassare le tasse sul lavoro. Questa mossa dovrebbe fare maggiore potere d’acquisto, e una busta paga più corposa.
Le due ipotesi al vaglio sono le seguenti.
La prima aliquota sarebbe al 23%, sotto i 15mila euro di reddito. La seconda e la terza, (dai 15mila ai 50mila euro), verrebbero unificate con un’aliquota unica al 27%. Il che vuol dire che il netto in busta paga scenderebbe per chi guadagna tra 15mila e 28mila euro. Salirebbe invece per chi guadagna sopra i 28mila. Infine per i redditi sopra i 50mila euro l’aliquota verrebbe confermata al 43%.
C’è poi una seconda ipotesi, probabilmente più equa. Tre gli scaglioni previsti.
La seconda aliquota sarebbe al 33%, per i redditi tra 28mila e 50mila euro. In questo caso lo stipendio crescerebbe.
Non cambierebbe, nulla, invece per i redditi sopra i 50mila euro.