Salute: nuove da Nursing Up De Palma
Salute: nuove da Nursing Up De Palma: «Gli effetti devastanti del drammatico fenomeno delle violenze ai danni degli operatori sanitari ricadono come un pesantissimo macigno sulla stabilità di un già fragile sistema sanitario come il nostro.
Nella sanità si registra il 400% in più di dimissioni volontarie rispetto ad altri settori del mondo del lavoro. Salute: nuove da Nursing Up, cosa sappiamo?«Un attendibile studio italiano, ha rilevato, inoltre, che il 34,4% degli infermieri prevede di lasciare l’ospedale ad un anno dell’assunzione ed il 43,8% aveva inviato richiesta.
Sono le conseguenze che, come un boomerang, si abbattono e continueranno ad abbattersi sulla nostra collettività, se non saranno previsti piani risolutivi».
«Abbiamo volutamente atteso per porre le nostre nuove riflessioni, abbiamo espressamente aspettato che trascorressero esattamente 24 ore.
Lo abbiamo fatto allo scopo di chi, ragionando a mente fredda, modus operandi che spesso ci contraddistingue.
La Giornata del 12 marzo, con la quale le istituzioni hanno voluto doverosamente porre a conoscenza dei cittadini i nuovi allarmanti dati sulle aggressioni.
Le cifre, i report, di cui noi stessi come sindacato nazionale infermieri spesso ci rendiamo protagonisti, si rivelano fondamentali per comprendere la gravità della situazione.
Siamo stati i primi, forse gli unici, qualche giorno fa, a far notare alla collettività che i tanto attesi presidi di pubblica sicurezza.
Ne sono stati riattivati ben 51 dallo scorso gennaio, al momento garantiscono la presenza di agenti di polizia.
Cosa succede di notte nei pronto soccorsi di strutture che coprono bacini di utenza enormi?
Come si può abbandonare gli operatori sanitari a se stessi, addirittura nei fine settimana, quando le aree di pronto intervento sono congestionate?
Non ci inventiamo nulla quando ricordiamo a chi legge i nostri comunicati che fanno la loro “macabra presenza” soggetti con dipendenze.
Rivediamoli questi numeri, doverosamente, che fanno riferimento ai nuovi dati delle aggressioni contro gli operatori sanitari.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
“Sul fenomeno delle aggressioni ai sanitari è attivo un osservatorio”, ha detto il Ministro.
“Nel triennio 2019-2021 sono stati denunciati e riconosciuti 4.821 infortuni legati a episodi di violenza”.
Quasi 5.000 episodi di aggressioni in corsia in tre anni, ovvero circa 1.600 l’anno, dalle minacce fino a lesioni più o meno gravi.
E in 7 casi su 10 la vittima è una donna.
Ma i numeri, seppur già molto elevati, sono solo la punta dell’iceberg. Ce ne sono 26 volte di più, sono circa 125mila, infatti, i casi non registrati.
E le più vulnerabili sono ancora le donne: “Per il 75% sono violenze che coinvolgono il nostro personale femminile e nel 40% circa dei casi si è trattato di violenze fisiche.
Vere e proprie aggressioni che hanno lasciato il segno.
Il 33% delle vittime è caduto in situazioni di burnout e il 10,8% presenta danni permanenti a livello fisico o psicologico.
“Sono numeri preoccupanti e soprattutto nella settimana della festa della donna gran parte delle violenze sono accadute a carico di operatrici sanitarie.
“Credo che il Sistema Sanitario nazionale italiano sia validissimo, soprattutto i suoi operatori sono tra i migliori al mondo”.
«L’intervento del Ministro Schillaci dimostra come, certamente, il Governo abbia preso coscienza della gravità del problema, dice ancora De Palma.
Ma dobbiamo anche ammettere, palesemente, e ci mettiamo nei panni degli infermieri vittime di queste aggressioni.
Ci rendiamo anche conto, di fatto, che la tutela dell’incolumità degli operatori sanitari, lo dimostrano questi numeri.
E’ ben lontana dall’essere garantita nella sua totalità.
E non vorremmo mai doverci tristemente abituare a questa vergognosa situazione, come se tutto fosse all’ordine del giorno e nessuno potesse far nulla per evitarlo.
Provate a immaginare come si sente questa donna, questa professionista, con le ecchimosi sul volto o con i lividi sulle braccia.
Davvero sarebbero i medici a subire il gap più pesante, rispetto agli altri Paesi europei, in termini di retribuzioni e di mancanza di professionisti?
Davvero sarebbero i medici a subire maggiormente le violenze consumate negli ospedali?
Lasciamo rispondere a chi non ha certo l’anello al naso ma conosce bene i contenuti delle nostre denunce, corroborati da numeri attendibili, continua De Palma.
Rimane il fatto che gli infermieri sono avviliti e demoralizzati, e le parole da sole, senza i fatti, pronunciate nelle “giornate celebrative”.
Riflettiamo, poi, doverosamente, sulle conseguenze disastrose di quanto sta accadendo, quelle che ricadono come macigni sulla già fragile stabilità della sanità italiana.
Ci riferiamo al drammatico fenomeno delle dimissioni volontarie dei professionisti.
In Italia sono due milioni e 587 mila i lavoratori che si sono dimessi nel 2021, il 30% in più rispetto al 2020 ed il 6% in più al 2019.
Nella sanità si registra il 400% in più di dimissioni volontarie rispetto ad altri settori del mondo del lavoro.
E allora abbiamo voluto attendere, questa volta abbiamo voluto dire la nostra a mente fredda.
E che gli infermieri, così come gli altri operatori sanitari, non meritano di sentirsi abbandonati a se stessi.
Perché quello che sta accadendo dimostra come la soluzione del fenomeno è ancora lontana», chiosa De Palma.
Per saperne di più: https://nursingup.it/