Sanità, incontro Ministro Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo-Sindacati.
Incontro tra il Ministro e Nursing Up per ridare appeal alla professione infermieristica, piombata in un pericoloso tunnel, con il 25% dei posti rimasti vacanti alle iscrizioni dei corsi di laurea.
ROMA 4 MAR 2023 – Un faccia a faccia costruttivo tra il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ed i Sindacati. Hanno sottolineato l’impegno che le parti in causa devono dimostrare di possedere. In un momento così delicato per il nostro SSN, bisogna contribuire, nessuno escluso, a fare la propria parte per la rinascita del sistema.
Nursing Up era presente attraverso la Confederazione di riferimento. Sono stati messi sul tavolo “i temi caldi” delle proprie battaglie. In particolare i temi strettamente legati alla necessità di ridare appeal alla professione infermieristica. I dati sono allarmanti, soprattutto il 25% del calo delle iscrizioni alla facoltà di infermieristica.
Una drammatica e inconfutabile analisi della crisi della pubblica amministrazione ribadita fortemente nel corso dell’intervento.
E’ un dato di fatto la presenza di una pubblica amministrazione in piena difficoltà economica. Questa, però, è anche tristemente svuotata di prospettive. Deve svestire i panni dell’intricata e annosa burocrazia. Deve tornare ad essere attrattiva per i giovani. I futuri infermieri devono sentirsi stimolati nel decidere di intraprendere un lungo e complesso percorso di studi.
Sono stati toccati contenuti fondamentali legati all’attualità, come la necessità di velocizzare i contratti, che viaggiano con preoccupante ritardo. Oppure ancora come la necessità di creare maggiori prospettive di carriera. Dall’ultimo CCNL, firmato a giugno, sono stati compiuti passi in avanti. Ad esempio, la creazione del nuovo sistema classificatorio, con le cosiddette quattro aree. Soprattutto la presenza di quella delle elevate professionalità.
Passaggi importanti, non c’è dubbio, barlumi di luce. Ma non sono sufficienti ancora ad un cambiamento radicale. La pubblica amministrazione dovrà finalmente viaggiare anche verso il necessario mutamento dal punto di vista culturale.
Ripartire dalle basi per rafforzare la professione: il ruolo della politica
E’ stato sottolineato a gran voce: occorre ripartire dalle basi, il rafforzamento della professione attraverso la crescita numerica dei nuovi laureati è fondamentale. E la politica non può astenersi dal fare il possibile per favorire questa rinascita. Ha infatti il dover, di condurre alla legittima valorizzazione chi già da anni “vive sul campo” la realtà dell’essere infermiere, ricostruendo così, come già detto, l’indispensabile appeal nei confronti di questa professione, da parte della collettività, che negli anni è andato drammaticamente scemando.
Per la prima volta dal 2011, il numero dei laureati in Infermieristica è sceso sotto 10mila. Nel dettaglio, i laureati sono 11.436 sui 15.464 posti messi a bando, pari al 74%. Valore questo che è sceso dall’81% del 2013 al 69% del 2020 e al 67% del 2021. Tra le principali ragioni la difficoltà, nell’ultimo biennio, di assicurare il tirocinio per gli studenti e terminare così in tempo il percorso formativo.
E’ quindi il numero dei laureati in Infermieristica che scende, come già detto con il 25% dei posti a bando a rimanere desolatamente vuoto: un dato questo davvero preoccupante.
Occorre finalmente investire maggiori risorse nel sistema, dando continuità a ciò che si è fatto durante la pandemia.
E’ necessario investire negli uomini e nelle eccellenze di cui disponiamo: è il momento di tutelare finalmente gli operatori sanitari che combattono nelle corsie, e occorre farlo ridando vita all’impianto della pubblica amministrazione, con retribuzioni degne di tal nome e quindi con una decisiva nuova organizzazione delle aziende sanitarie.
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