Superbonus – Sui crediti incagliati in Sardegna a rischio 7mila posti
Superbonus – Sui crediti incagliati in Sardegna a rischio 7mila posti di lavoro tra diretti e indotto: 3.100 quelli nelle imprese delle costruzioni. Maria Amelia Lai e Giacomo Meloni (Confartigianato Sardegna).
“Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro”. Ecco le proposte dell’Associazione Artigiana al GovernoIl conteggio totale delle posizioni che rischiano di dover fare i conti nei prossimi giorni con la cassa integrazione e la perdita del lavoro, arriva a toccare le 7mila unità.
Sono queste le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha elaborato una analisi su dati ISTAT e MEF.
Su queste ipotesi, Confartigianato Imprese Sardegna, con la Presidente Regionale, Maria Amelia Lai, e con il Presidente degli Edili, Giacomo Meloni, non gira intorno al problema.
“Non è ammissibile penalizzare le imprese che hanno la sola colpa di aver utilizzato la Legge”.
“I dati dimostrano come l’economia sarda faticherà a reggere tale improvviso stop.
Il rischio è troppo alto, quindi auspichiamo che le Forze Sociali e gli Enti Locali affianchino le Associazioni di Categoria nelle azioni di pressione nei confronti del Governo.
Questo affinché si superi il blocco e siano individuate soluzioni compatibili con la realtà economica delle imprese e con le difficoltà che stanno vivendo le famiglie”.
E gli “incagliati” che non rientrano nelle casse, cominciano a creare seri problemi di liquidità alle imprese.
Per far fronte anche alle comuni attività quotidiane, le realtà imprenditoriali devono per forza rivolgersi alle Banche per avere i necessari finanziamenti.
L’Associazione Artigiana sarda ricorda come gli Istituti applichino al sistema delle costruzioni isolane un tasso corrispondente al 5,26%.
Il più alto della media del Mezzogiorno (5,05%) e con un gap di 30 punti rispetto al tasso applicato al totale delle imprese.
I numeri generati dal superbonus sono stati presentati da Confartigianato nei vari confronti con il Governo quale contributo alla risoluzione del problema dei crediti.
Secondo la Confederazione è necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio.
Va anche ampliato l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione.
In assenza della necessaria capienza fiscale, le imprese che hanno nei cassetti fiscali i crediti perdono infatti una parte del credito loro spettante.
Gli Artigiani sollecitano anche il rinvio della data, fissata al 17 febbraio 2023, entro la quale è necessario aver presentato la CILA.
Per il limitato valore dei lavori diedilizia libera non assistiti da CILA, Confartigianato chiede che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio di tali lavori.
Secondo la Confederazione, l’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti.