UGL Chimici-Energia punta il dito contro Enel Green Power
Non bastano le cessione delle dighe idroelettriche per i cui controlli di tale opere vengonoaffidati ai vigilantes. Come già accaduto in Sardegna alcuni anni or sono con la diga di Gusana nel comune di Gavoi e in molte altre nel resto della penisola.
Ancora non è sufficiente, l’assottigliamento del personale dell’idroelettrico in Sardegna, dovuto al trasferimento di personale ad altri rami d’azienda o alla terziarizzazione dei lavori
manutentivi. Stavolta è il turno di non voler riconoscere una serie di istituti economici previsti dal contratto nazionale. E per alcuni di questi il rinnovo non avviene da circa 10 anni. Il malcontento dal punto di vista dei Lavoratori è tanto. Enel Green Power da anni non vuole riconoscere gli aggiornamenti economici derivanti da accordi presi sia in seno contrattuale che da accordi territoriali. Pertanto la Segreteria Regionale UGL Chimici-Energia della Sardegna, il giorno 3 Marzo 2023 ha proclamato lo stato di agitazione dei Lavoratori e delle Lavoratrici di Enel Green Power Italia Srl. In particolare, coloro che hanno sede di lavoro nella Unità Territoriale della Sardegna e Unità Produttive ad esse connesse(tutte le Dighe).
Franco Peana responsabile Settore Elettrico della Segreteria Regionale UGL Chimici-Energia:
“Da un anno l’azienda Enel Green Power Italia non ha attuato, nonostante i solleciti, nessuna iniziativa a ristoro rispetto al disagio logistico ed economico. Ha fatto ricadere le gravosità essenzialmente sui Lavoratori , non solo, a fronte di innumerevoli tentativi di contatto verbali, telefonici ed a mezzo mail. Peraltro con proposte di verbali d’accordo, questa Organizzazione Sindacale e quindi i Lavoratori – non hanno ricevuto alcuna risposta aziendale. Questa condizione ha esposto i Lavoratori a maggiori oneri e disagi che, nonostante l’indolenza aziendale, continuano regolarmente – da dodici mesi e per altri temi da 10 anni- a fornire con immutata abnegazione la loro prestazione specialistica. Pertanto in assenza di risoluzione dei problemi in essere, per quanto consentito dalla vigenti leggi, attueremo le legittime azioni di tutela e mobilitazione ad evidenza pubblica, anche attraverso i mass media, che mettano in evidenza il modus operandi posto in essere
ultimamente da Enel.
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