Ricercare maggiore equilibrio tra lavoro e famiglia
Naturalmente, è una vera fortuna riuscire a fare della propria passione un lavoro e ci sono tanti che al girono d’oggi intraprendono un percorso per fondare una loro attività seguendo le loro passioni. Avere una genuina passione per il mestiere che si fa, è fondamentale e di grande aiuto. È certamente il primo ingrediente per una vita professionale felice e soddisfacente. Occuparsi di un’attività che piace ordinando anche toner e cartucce di tante marche economici per l’ufficio, è la prima pietra per costruire il tutto.
Ciononostante, negli ultimi anni è aumentata la percentuale di lavoratori che imposta l’impegno lavorativo in maniera differente rispetto al passato. Ad esempio, crescono i freelance che preferiscono non essere legati da un rapporto di lavoro dipendente ma si organizzano in maniera differente, ritagliandosi maggiori spazi per la loro vita. Alcuni diventano dei cosiddetti nomadi digitali; sfruttando le nuove tecnologie e le carriere che si sono aperte in seguito all’avvento della tecnologia, possono lavorare ovunque e viaggiare in giro per il mondo più delle quattro settimane canoniche all’anno che ha un dipendente. Sono nuove modalità che mettono al primo posto non l’affermazione e il successo sul posto di lavoro ma piuttosto i propri desideri.
La scadenze ci sono in tutti i lavori!
Tuttavia, non è sufficiente amare il proprio lavoro per evitare frustrazioni e giornate No. Bisogna, infatti, fare i conti con le scadenze, i ritardi nei pagamenti, i costi delle utenze che non lasciano respiro, le tasse da pagare e così via. Purtroppo, anche i fortunati che hanno fatto della loro passione un lavoro vero e proprio, hanno a che fare con ogni genere di problematica che alza il livello di stress.
Anche chi fa il lavoro più bello del mondo deve sottostare a scadenze e ritrovarsi immerso nella burocrazia, rischiando l’esaurimento nervoso. Tutto questo perché si parte dall’errata convinzione che se gli hobby coincidono con il lavoro, allora è come non lavorare. Invece, ci vuole equilibrio, cioè quella capacità di modulare tra di loro impegni, responsabilità lavorative con desideri e bisogni famigliari. Non è affatto facile perché occorre esercizio e fatica per calibrare tutto quanto in un’equazione perfetta.
Serve esser abili nel generare valore prima di tutto verso sé stessi e le persone intorno. Solo stando bene mentalmente, è possibile poi spendersi sul posto di lavoro, altrimenti nino c’è storia e arrivano puntuali come le tasse da pagare, stress o addirittura esaurimento nervoso e burnout che ha portato moltissimi negli ultimi periodi a rassegnare le dimissioni per prendersi cura anzitutto della loro salute mentale.