Giovedì 13 aprile l’autrice cagliaritana presenta la sua prima raccolta di poesie (AmicoLibro, 2022) in una conversazione con Alessandra Fanti. La silloge mette in risalto la trama delicata di pensieri, sogni ed emozioni, tra folgoranti ritratti in versi e divagazioni filosofiche. Appuntamento alle 18.00 nel Fuaié del Teatro Massimo di Cagliari. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
S’intitola “LePo_esie” la prima raccolta di versi realizzata da Sara Lepori. Il ricorso a tale gioco grafico sembra voler rimarcare lo stile estremamente personale e libero delle liriche, spesso brevi come rapide folgorazioni di pensiero o istantanee di emozioni.L’opera è un agile e delizioso libricino di meno di cento pagine (impreziosito dalle illustrazioni di Claudio Rossi) in cui sono racchiusi pensieri, ricordi, emozioni e sogni trasfigurati in canto.
Come in una sorta di diario, le parole di Sara Lepori, lievi e aeree quanto profonde, illuminano istanti preziosi dell’esistenza. Indagano oltre la superficie e sottolineano il valore simbolico di uno sguardo, di un gesto; rivelano la catarsi del pianto e la potenza di un sorriso, propongono sottili analogie tra gli stati d’animo e gli eventi atmosferici, suggeriscono l’idea di un’armonia tra la natura umana e il cosmo.
Tra le rime affiorano i sentimenti e le intuizioni poetiche, le contraddizioni della mente e del cuore.
Frammenti icastici e melodie interiori
Sara Lepori racconta il silenzio e la voce del mare, la misura della distanza e il peso delle parole, il senso della vita, del nascere e del morire giorno dopo giorno, la sensazione di “lavarsi l’anima” di pioggia; si sofferma su un ininterrotto dialogo con la natura, in una corrispondenza tra paesaggi e stati d’animo in “Orchestra“, “Nuvoloso” e “Elementi“.
I titoli sono significativi, sospesi o forse protesi fra vita e sogno, volontà e desiderio, presente e futuro. Da “Connessioni” («Rimanere / vuol dire / tenere / con le mani / il cuore. / Non necessariamente il tuo») fino all’incantevole e ricercata semplicità di “Astronomia” («Lentiggini di stelle / un sorriso luna/ due occhi sole / su un viso cielo»), passando per la dichiarazione d’intenti in “L’Erba Voglio” («Voglio camminare / sentire e vedere / la libertà circolare. / Decidere di andare / dove / come / quando voglio /col mio amico sole addosso. /Voglio essere libero / da protezioni / non dico nudo, / ma spogliato / dalle preoccupazioni»).
Il dolore e l’amarezza si sciolgono nelle lacrime, di cui l’artista descrive le molte cause e gli effetti, per rammentarne la necessità in “Evapora“. E ancora una “Colazione” di tramonti da sognare e la sera che «libera la poesia» e la luce delle stelle in “Musa“.
Carmen Salis: «L’autrice, incastrando le sue emozioni nel testo, ha reso visibili le nostre, alleggerendone il peso ma non l’importanza»
Ci congediamo con le parole minuziosamente scelte da Carmen Salis per impreziosire l’Introduzione di “LePo_esie”: «L’uomo canta ancora prima di imparare a parlare. Poi quando diventa padrone delle parole, inizia a seminarle e a coltivarle.
La poesia di Sara Lepori è questo: suono, pause, ritmo. Unione e armonia che fissano le parole come note sulla carta, quindi musica.
Poesia incisiva e diretta, che ti obbliga a pensare e interpretare […] l’autrice, incastrando le sue emozioni nel testo, ha reso visibili le nostre, alleggerendone il peso ma non l’importanza».
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