Una mostra di satira, canti, e cinema per raccontare ” Sa die de s’acciappa”
di Saverio Coghe *
Celebrazione de Sa Die de sa Sardigna a La Spezia
Su Tzirculu “Grazia Deledda” chenàpura 28 de Abrili a oras de sas 17:30 in domo, carrela Venezia 25, tzèlebrat Sa Die de sa Sardigna. Custa est sa festa chi ammentat sa revolta populare de su 28 Abrili 1794 cajòne de sa catzada dae Casteddu de sas autoridades piemontesas a pustis de su refudu de su guvernu de acuntentare sas rechestas chi protzediant dae s’ìsula.
Procurade de moderare, barones, sa tirannia. Chi si no, pro vida mia, Torrades a pe’ in terra! Le misurate e nel contempo solenni parole dell’inno sardo esprimono ancora oggi il monito del Popolo Sardo a vedere riconosciuta la propria identità e l’anelito ad accedere pienamente ai propri diritti storici.
Sa Die de sa Sardigna è, però, una di quelle feste che rischiano di scivolare nella mera celebrazione, un rito a cui ci si assoggetta acriticamente in una melassa di retoriche e ampollose orazioni.
Il Circolo Deledda ha voluto partecipare alle celebrazioni proponendo una modalità insolita: la satira, la vignetta, il disegno, il canto, il cinema, il video musicale.
La grafica, la satira, l’illustrazione, la musica meglio di altre forme di espressione artistica, sono, in effetti, capaci di trasmettere efficacemente, senza sovrastrutture e ambiguità retoriche, il senso di un festa di popolo.
La potente forza comunicativa della vignetta risiede nella sua capacità di inquadrare con il rapido disegno e la fulminante battuta fatti e situazioni che per essere spiegati avrebbero bisogno di più articolati discorsi.
Anche la musica arriva direttamente al cuore e, accompagnata dai versi, suscita emozioni e smuove la coscienza, eleva lo spirito, nobilita l’anima e aiuta il pensiero.
Il Circolo ha pertanto promosso un quadro di iniziative tese a festeggiare “Sa Die de Sardigna” con una mostra di satira e grafica intitolata SOS Sardos, con i canti popolari e le melodie tradizionali della Sardegna e con la grande forza suggestiva offerta da un documentario dedicato a Sa Die.
Mostra di satira SOS Sardos
I Caterpillar, autori della mostra satirica, hanno così motivato i lavori in esposizione:
“Agli eventi relativi alla cacciata dei Piemontesi del 1794, e ai moti antifeudali che
seguirono negli anni successivi in tutta la Sardegna sono da riferirsi alcune espressioni idiomatiche in limba conservatesi fino ai giorni nostri.
Che cosa significa il detto tipico cagliaritano “Ancu ti currat su Buginu”? A quale personaggio storico allude?
Modi di dire che provengono da una storia lontana e che scritte nella nostra lingua
sono oggi uno strumento impareggiabile per comprendere in modo ricco e
divertente la natura e il lungo cammino di un popolo.
A fare da insieme una selezione di opere satiriche sul tema. D’altronde è l’arte della
satira che, ieri come oggi, presso ogni collettività, sbeffeggia e colpisce i potentii di
turno attraverso l’arma incruenta dell’ironia”.
Esposizione pittorica
L’artista maddalenina Anna Debora Voso offre al visitatore l’emozione di tuffarsi nell’arcipelago di La Maddalena e nel mare di Sardegna a mezzo di alcune sue splendide opere.
Canti e incanti di Sardegna
Anche la parte musicale è stata concepita con lo scopo di arrivare al più vasto pubblico.
Si è, pertanto, puntato su alcuni popolari musicisti sardi, artisti capaci di interpretare magistralmente le musiche tradizionali dell’isola e, soprattutto, di cantare con sentimento l’inno patriottico sardo scritto da Francesco Ignazio Mannu negli anni del triennio rivoluzionario. La voce è quella di Maria Luisa Congiu. I visitatori della mostra saranno, inoltre, accompagnati dalle melodie di: Carrassecare dei Tazenda, Non potho reposare di A. Diosa, O Sardigna degli Istentales, Elio De Le Storie Tese e Tenore di Neoneli. A seguire: S’aneddu di Maria Giovanna Cherchi, Dimonios, inno della Brigata Sassari, Deu salvet Maria cantata da Maria Carta, Andrea Parodi e Noa, Savitri di Soleandro. Mix sassaresu dei Zeppara completerà, infine, la magia dei canti di Sardegna.
Cinema
Chiuderanno la serata di grande festa le proiezioni del documentario Sa die de sa Sardigna di Marco Parodi e del video “La rivoluzione sarda. Procurade e moderare”
dell’ Associazione dei Sardi in Torino “A.Gramsci”.
Non poteva mancare il rinfresco, “su cumbidu”, con la degustazione dei prodotti tipici dell’isola.
Tutti, sardi, spezzini e amici della Sardegna sono quindi convocati per venerdì 28 aprile alle ore 17:30 presso la sede sociale di via Venezia 25.
Bona DIE a tottusu!
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* Presidente del Circolo culturale “Grazia Deledda” di La Spezia