Chiesto il processo per l’automobilista che ha causato la morte di Alessio Massessi e Ambra Utzeri
L’automobilista 50enne di Castiadas è accusata di aver causato la tragedia con tutta una serie di gravi violazioni. Dovrà rispondere di duplice omicidio stradale. Udienza preliminare il 27 giugno
Ha provocato un terribile frontale costato la vita a due persone incolpevoli cavandosela con ferite non gravi. E’ stata la sola a uscire viva da quell’inferno, ma adesso dovrà risponderne davanti alla giustizia e ai familiari delle vittime. A conclusione delle indagini preliminari sull’incidente che il 29 novembre 2021 ha strappato all’affetto dei loro cari Alessio Massessi, 38 anni, di Villaputzu (Sud Sardegna), e Ambra Utzeri, 32, di Villasimius (Su), il Pubblico Ministero della Procura di Cagliari titolare del procedimento penale, il dott. Paolo De Angelis, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di duplice omicidio stradale. Il reato è aggravato anche dalle pesanti violazioni al Codice della Strada. S. D., cinquant’anni, di Castiadas (Su) è l’automobilista accusata di aver causato “in via esclusiva” la tragedia: “per colpa consistita in imprudenza, negligenza e imperizia (generica) e violazione delle norme in materia di sicurezza della circolazione stradale previste dal Codice della Strada. In particolare ha violato gli artt. 140, 141 e 148” per citare la richiesta del magistrato. Riscontrando la quale, il Gup del Tribunale cagliaritano, dott. Michele Contini, ha fissato per il prossimo 27 giugno 2023, alle 10.15, l’udienza preliminare del processo.Il sorpasso
Il tremendo e complesso sinistro è accaduto alle 10 del mattino sulla Provinciale 19 al chilometro 8+700 nel territorio comunale di Castiadas, in località San Pietro. E’ emerso che l’imputata percorreva la Sp 19 alla guida di una Peugeot 206 in direzione da Villasimius verso Castiadas centrale. All’inizio di un lungo rettilineo S. D. ha intrapreso un’azzardata manovra di soprasso della Fiat Grande Punto. La Fiat era condotta da Ambra Utzeri, giovane mamma di tre figli. S. D. viaggiava “a una velocità di circa 118 km/h”. Lo scrive il Sostituto Procuratore nel suo atto, a fronte del limite vigente di 90 km/h. “Una volta immessasi nella corsia opposta, tuttavia – prosegue il magistrato – S. D. si avvedeva dell’arrivo in direzione opposta del furgone Opel Vivaro condotto da Massessi”. L’ignaro e
incolpevole trentottenne, stava procedendo tranquillamente per la sua strada e peraltro (invece) rispettando i limiti di velocità. A quel punto, dunque, la conducente della Peugeot, per evitare lo scontro frontale, “intraprendeva la manovra contraria di rientro nella corsia di marcia di pertinenza”. La corsia, però, era occupata dalla Fiat Grande Punto della signora Utzeri. La Fiat “per consentirle il sorpasso, aveva rallentato” sempre per citare la
richiesta del Sostituto Procuratore.
Le manovre fatali
La cinquantenne ha così di fatto scatenato l’inferno. Pur riuscendo a rientrare, continua il Pm, “effettuava una manovra tale da ritrovarsi a ridosso dell’auto della Utzeri che la precedeva. Per evitarne il tamponamento da tergo, sterzava verso destra. Ha proseguito la sua marcia nella cunetta di destra e in questa fase sopravanzava la Grande Punto,
sfilandole alla destra e andando a colpirla sulla fiancata laterale destra con la propria fiancata sinistra.” Conseguente il tremendo scontro frontale con il furgone di Massessi. Ma non è finita qui. L’automobilista imputata, infatti, dopo aver fatto perdere alla Utzeri il controllo della sua Punto e averla di fatto scagliata nella corsia opposta, ha “perso a sua volta il controllo della sua Peugeot. Deviava anche lei in modo incontrollato verso sinistra, nella corsia opposta a quella di marcia, andando a sua volta a collidere con la parte fronto-laterale
sinistra della sua vettura contro la parte posteriore della fiancata sinistra dell’Opel Vivaro, in coincidenza temporale con lo scontro frontale tra lo stesso furgone e Fiat Grande Punto”. Al mezzo del trentottenne sono dunque piombate addosso in contemporanea entrambe le macchine.
I decessi
Com’è tristemente noto, Massessi e Utzeri a causa del violentissimo impatto sono deceduti“. Alessio tuttavia non è spirato subito, è sopravvissuto almeno una ventina di minuti, è riuscito a sganciarsi la cintura di sicurezza e ha cercato di uscire dall’abitacolo mettendo il piede sinistro sull’asfalto. Tuttavia, aveva il piede destro incastrato nella
pedaliera. E’ rimasto quasi a testa all’ingiù chiedendo a gran voce che lo liberassero. Lo avrebbero fatto solo quattro ore dopo i vigili del fuoco. A suo padre resterà sempre il dubbio che al figlio possano essere state fatali anche le difficoltà di respirazione legate a quella postura. Massessi, infatti, soffriva da sempre di problemi respiratori, era allergico alla polvere e asmatico.
Ai suoi familiari, resta quanto meno la consolazione che, come conclude il consulente tecnico nella sua perizia, “la ricostruzione dell’evento ha fatto emergere la totale estraneità del Massessi nel verificarsi del sinistro”.