Non per tutti il Primo maggio sarà la Festa del Lavoro, soprattutto per i lavoratori indipendenti. Confartigianato Sardegna stila un report dal quale emergono numerose difficoltà relative all’occupazione nell’isola
Nell’Isola il lavoro non è ancora per tutti: nel 2022 16mila occupati in meno rispetto al 2019. Soffrono anche gli indipendenti. Maria Amelia Lai (Confartigianato Imprese Sardegna):“Non potrà mai essere Festa senza un lavoro per tutti. Troppi coloro che non hanno una realizzazione lavorativa e professionale. PNRR occasione fondamentale”.
Nel 2022 in Sardegna sono 566 mila gli occupati. Il numero è ancora inferiore di 16 mila unità (-2,7%) rispetto ai 582 mila del 2019. Il risultato posiziona l’Isola al penultimo posto nel ranking nazionale.
I dati emergono dal report “Primavera 2023: tendenze, cambiamenti e incertezze della Sardegna”. Il report è realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna relativo alle evidenze su occupazione, entrate previste dalle imprese ad aprile 2023 e difficoltà di reperimento in Sardegna.
Le parole del Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna
“Questi dati dicono che, purtroppo, e ancora una volta, il Primo
maggio in Sardegna non potrà essere la Festa di tutti i lavoratori –
commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese
Sardegna – non potranno festeggiare le 16mila donne e uomini che hanno
perso l’impiego, non riescono a trovarlo, hanno dovuto chiudere
l’azienda e non riescono a trovare una nuova via imprenditoriale”. “I
numeri ci ricordano anche come una leggera ripresa si sia vista
proprio negli ultimi 2 anni – prosegue Lai – con l’intervento
pubblico, con le garanzie finanziarie statali, i “Sostegni” e i
“Ristori”, e con il Superbonus e gli altri bonus che nel mercato del
“sistema casa”, tra imprese dirette e indotto, interessando la quasi
totalità delle attività artigiane, hanno creato lavoro e immesso una
notevole quantità di liquidità. A livello regionale un sostegno
fortissimo è arrivato dalla Legge 949, grazie ai 70 milioni di euro di
finanziamenti arrivati dalla Regione e dagli Assessorati al Bilancio e
Artigianato, dietro le richieste di Confartigianato Sardegna”. Secondo
l’Associazione Artigiana, “molte aziende proseguono un complesso e
difficile percorso di resistenza e stanno facendo di tutto per provare
a venire fuori dal tunnel buio: gli imprenditori hanno dovere di
crederci fino in fondo. Possiamo affermare che i piccoli imprenditori
credono nella ripartenza, stanno sfruttando tutte le attuali
opportunità e si stanno preparando per quelle che arriveranno a breve.
Segno che stanno interpretando le nuove esigenze del mercato”.
Indipendenti e dipendenti
Nel percorso del recupero dell’occupazione pre-pandemia la componente che ha risentito maggiormente dello shock è quella dei lavoratori indipendenti. Sono 138 mila nel 2022 gli indipendenti – imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi, etc. – pari a poco meno di un occupato su 4 (il 24,3% dell’occupazione totale). A livello provinciale riduzioni più consistenti, rispetto al 2019, si rilevano per gli indipendenti di Oristano (-16,9%), Sassari (-14,4%) e Sud Sardegna (-4,5%). All’opposto dinamiche positive di recupero 2019-2022 si osservano per Nuoro (+2,4%) e Cagliari (+14,1%). I dipendenti, che sono 429 mila, rappresentano il 75,7% dell’occupazione complessiva. Rispetto al 2019 scendono di 10 mila unità (-2,2%), posizionando la nostra regione penultima nel ranking con le
altre 19 regioni. Il mercato del lavoro dell’Isola registra una dinamica negativa sia dell’occupazione a tempo pieno (-1,9% sul 2019) che, in particolare, di quella part time (-3,2%).
A livello provinciale riduzioni più consistenti della platea di dipendenti rispetto alla media regionale si osservano per le province di Sassari (-4,6%) e Sud Sardegna (-2,8%). Si distingue Oristano. Diversamente dalle altre province, presentano infatti una dinamica positiva
(+2,1%).
Le parole del presidente Lai
“Il ritardo nel recuperare, per il lavoro autonomo, i livelli pre-pandemia – riprende la Presidente Lai – conferma la criticità della situazione più volte evidenziata. Ci sono poi forti squilibri sociali. Finora abbiamo infatti sottovalutato anche le conseguenze della crisi demografica. Abbiamo sia una bassa natalità, sia una bassa
occupazione femminile che condizionano la ripresa”. “Quanto al PNRR – prosegue – il successo dipenderà anche dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori del nostro tessuto produttivo. Bisognerà partire dagli artigiani e dalle piccole imprese”. Per la Presidente di
Confartigianato Sardegna, inoltre “c’è la necessità di superare le
carenze nei processi decisionali e nelle procedure della Pubblica
amministrazione che stanno ritardando l’attuazione del PIANO. La piena
realizzazione di questo va garantita anche attraverso la capacità di
rinegoziazione delle risorse e di revisione delle linee di
investimento che vanno integrate con la nuova politica di coesione
2021-2027”. “La nostra Associazione, per questo – conclude la Lai –
auspica un deciso impegno per sostenere gli sforzi degli imprenditori,
alle prese con le minacce dell’inflazione e degli incrementi dei costi
aziendali. E’ infatti una sfida sulla quale il Governo ma anche la Regione
Sardegna e i Comuni devono concentrare ogni iniziativa. Così non si perderà un’opportunità irripetibile per il nostro Territorio e per tutto il Paese”.
Occupati per settori
A livello settoriale nel 2022 gli occupati dell’Isola non raggiungono i livelli del 2019 nei Servizi, settore in cui lavorano il 77% degli occupati che si riducono di 35 mila unità
(-7,5%), calo determinato principalmente dalla riduzione del numero di
occupati nel settore commercio, alberghi e ristoranti (-10,1% > della
riduzione del -6,3% rilevato per il comparto altre attività dei
servizi). Al contrario, vengono raggiunti e superati i livelli del
2019 nel settore chiave della ripresa post pandemia, le Costruzioni,
che nel 2022 conta 12 mila unità in più (+37,3%), dinamica che la
posiziona 3^ nella classifica nazionale, e nel settore del
Manifatturiero esteso, che nel 2022 conta 9 mila unità in più
(+18,3%), dinamica che la posiziona 1^ nella classifica nazionale. A
livello provinciale nel Manifatturiero esteso l’occupazione recupera e
supera i livelli 2019 facendo meglio della media regionale a Sassari
(+33,9%) e Sud Sardegna (+25,5%) entrambe tra le prime 10 province
italiane – 4^ e 7^ – per dinamiche di recupero più incalzanti; nei
Servizi l’occupazione resta sotto i livelli pre pandemia per tutte le
province con riduzioni più marcate della media per Sud Sardegna
(-9,7%) e Sassari (-11,7%).
Entrate previste ad Aprile 2023
Ad aprile 2023, complici le vacanze pasquali e il ponte del 25 Aprile e di fine mese, nella nostra regione la domanda di lavoro risulta vivace registrando rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente un incremento del +40,4%. Oltre 15 mila le entrate previste nel periodo, 4 mila in più rispetto a quelle preventivate un anno fa. A trainare la crescita della domanda il settore delle dei Servizi (+51,1%).