Daniela Pes: “Spira” è l’album d’esordio prodotto da Iosonouncane, fuori il 14/4. Sette tracce tra elegante e oscura elettronica
La lingua che ritorna suono. Il suono che diventa utopia.
Daniela Pes: “Spira” è l’album d’esordio, fuori il 14/4
Prodotto da IOSONOUNCANE, esce il 14 aprileSpira, il primo album della cantante, strumentista e musicista elettronica Daniela Pes, già vincitrice nel 2017 del prestigioso Premio Andrea Parodi e, l’anno seguente, dei premi Nuovo Imaie e Musicultura. Anticipato dal singolo Carme, il disco esce per l’etichetta Tanca Records su vinile e su tutte le piattaforme digitali.
Tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico, sette tracce avvolte dal canto di un’artista dal talento multiforme, votata alla destrutturazione della forma canzone e alla decostruzione della lingua per creare un mondo sonoro esoterico in cui l’arcaico, il contemporaneo e il futuribile si avviluppano l’un l’altro come nella danza gravitazionale di due galassie in procinto di fondersi.
Daniela Pes
Classe 1992, nata in Gallura, una formazione jazzistica alle spalle che le consente una assoluta libertà compositiva, fra le peculiarità che rendono Daniela Pes una personalità atipica rispetto alla scena attuale c’è sicuramente l’utilizzo della voce come strumento e il lavoro sulla dimensione testuale: in Spira, l’artista sarda canta infatti in una lingua che non esiste (ancora).
Antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati sono le molecole organiche di una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bensì puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo.
Lunare e misterica, Daniela Pes accede dunque alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione.
Enigmatica come un oracolo greco, ci trasporta nei meandri di un’iniziazione, lasciandoci dominati dalla fascinazione per gli aspetti magici della musica. Composte alla chitarra e con il software Ableton nell’arco di tre anni – un periodo di tempo in cui si è sviluppato un profondo e costante confronto con IOSONOUNCANE – le sette tracce di Spira si sviluppano come flussi sonori più che come brani esembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico celebrato in un remoto e allucinato futuro per evocare nuove divinità ctonie.
Una musica familiare nelle linee melodiche vocali che affondano le radici nella tradizione e, al tempo stesso, straniante come i paesaggi popolati da maschere selvatiche rappresentati nelle fotografie di Charles Fréger. E se la dimensione strumentale sembra evocare immagini cinematografiche, quella vocale avvicina Daniela Pes più alla ricerca linguistico-espressiva di certo teatro contemporaneo.
Spira è un disco di musica visionaria che interpreta la drammaturgia sonora come utopia. E l’utopia altro non è che un modello costruito per praticare una radicale critica dell’esistente. Siamo così di fronte a un’artista spericolata e, in senso antropologico, regale che, attraverso la sua musica, ci proietta altrove soltanto per lasciarci intravedere squarci di realtà del nostro presente, dove il logos appare (forse irrimediabilmente) compromesso.
Questa è Daniela Pes.
Bio
Daniela Pes è nata nel cuore della Gallura nel 1992. La sua voce e la sua musica sfuggono alle classificazioni e ai contenitori predeterminati. Daniela Pes è immersa nel flusso della musica, come cantante, come strumentista, come musicista elettronica.
Il suo è un talento multiforme. È in procinto di pubblicare il suo primo album, con la produzione artistica di IOSONOUNCANE.
Questo lavoro l’ha vista impegnata negli ultimi tre anni e traccerà la sintesi delle molte vite musicali di Daniela. Arriva infatti al debutto con un curriculum di tutto rispetto che include una laurea in Canto Jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai Seminari Estivi di Nuoro Jazz diretti da Paolo Fresu, che la porta a esibirsi a Time in Jazz e all’Harp Festival di Rio de Janeiro.
Completano il quadro il prestigioso premio Andrea Parodi nel 2017 (dove vince il premio della critica, giuria internazionale, miglior musica e miglior arrangiamento) e il premio miglior musica e il premio Nuovoimaie a Musicultura nel 2018.
Tracklist
1. Ca Mira
2. Illa sera
3. Carme
4. Ora
5. Laira
6. Arca
7. A te sola
Credits
Prodotto da Iosonouncane
Voci, percussioni e chitarre registrate da Bruno Germano al Vacuum Studio di Bologna
Sintetizzatori, elettronica, voce in ORA registrate da Iosonouncane al Tanca Studio di Bologna
Mixato da Bruno Germano al Vacuum Studio
Masterizzato da Carl Saff al Saff Mastering Studio di Chicago
Assistente di studio Carlo Schramm
Fotografia Piera Masala (copertina)
Trascrizioni fonetiche Riccardo Mura
Progetto grafico Vieri Cervelli Montel
Musica e parole di Daniela Pes
Ad eccezione delle tracce:
Arca musica di Daniela Pes e Iosonouncane, parole di Daniela Pes
Oramusica di Iosonouncane, parole di Daniela Pes
Arrangiamenti di Iosonouncane e Daniela Pes
Daniela Pes
Voci
Armonie vocali
Campionamenti vocali
Sintetizzatori in CA MIRA
Chitarra acustica ed elettrica in A TE SOLA
Campionamenti ghironda suonata da Sandro Fresi in CA MIRA
Campionamenti vocali eseguiti da Federico Pazzona in CA MIRA
Iosonouncane
Sintetizzatori
Elettronica
Sampling
Drum machines
Basso elettrico in A TE SOLA, CARME
Chitarra acustica in CARME
Mariagiulia Degli Amori
Percussioni in CA MIRA, CARME, LÀIRA, A TE SOLA
Luca Vargiu
Chitarre elettriche in ARCA