La maggioranza degli italiani non conosce i Diritti Umani
Ciò che emerge dai contatti dei volontari con le persone di ogni ceto sociale, etnia o livello culturale, è la quasi totale ignoranza del contenuto della Dichiarazione Universale.
La maggioranza degli italiani non conosce i Diritti Umani
L’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, promulgata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, recita:
“Ogni individuo ha diritto all’istruzione… L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza; l’amicizia tra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.”
Nella preambolo di presentazione di questo atto, l’assemblea Generale richiese a tutti gli Stati membri di pubblicizzare il testo della Dichiarazione indicando espressamente di:
“far in modo che sia diffuso, mostrato, letto ed esposto principalmente nelle scuole ed altre Istituzioni educative, senza distinzioni basate sullo status politico delle nazioni e dei territori.“
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Sono trascorsi circa 75 anni da quello storico evento e in nessuna delle nostre scuole o Istituzioni mi è mai capitato di notare che la Dichiarazione fosse esposta in pubblico, né che gli stessi siano materia di studio approfondito nelle scuole dell’obbligo, così come indicava la parte iniziale dell’art. 26. Dei Diritti Umani se ne parla il 10 dicembre, ricorrenza dell’anniversario della loro promulgazione, per poi tornare alle materie del “programma” scolastico.
Quasi che questa fosse una materia di secondaria importanza e non parte della nostra Storia contemporanea.
Il preambolo dove si invita tutti gli Stati membri a promuoverli in ogni sede, viene ovunque regolarmente disatteso.
Come si possono rispettare delle regole che non si conoscono? Come è possibile che si realizzi quello che scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard:
“I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico”?
Parlare con le persone di qualsiasi livello culturale dei 30 articoli della Dichiarazione Universale è come trattare un argomento sconosciuto.
Tutti si lamentano di non avere i propri diritti riconosciuti, poi se gli si chiede a quali diritti si riferiscono non vanno oltre ai soliti tre o quattro più comuni.
Il rispetto dei Diritti Umani passa innanzi tutto dalla loro conoscenza e ben fanno i volontari di Uniti per i Diritti Umani che, in collaborazione con la Chiesa di Scientology della Sardegna, hanno fatto della divulgazione dei libretti “La Storia dei Diritti Umani”, contenenti tutti i 30 articoli della Dichiarazione, una campagna diffusa in tutto il territorio regionale.
Negli ultimi 3 anni sono stati distribuiti gratuitamente oltre 10.000 libretti, informando altrettanti cittadini in decine di città e paesi periferici; attraverso le conferenze fatte nelle scuole, li hanno presentati e dibattuti con centinaia di ragazzi e docenti; migliaia di esercenti in tutte le provincie sarde, hanno aderito attivamente per la diffusione capillare degli opuscoli, contribuendo a farli conoscere.
C’è ancora tanto lavoro da fare e ognuno di noi può fare qualcosa per colmare questo gap sociale e culturale, nell’auspicio che le Istituzioni, quelle che le Nazioni Unite hanno preposto a questo compito, si adoperino attivamente perchè sarà con la conoscenza e il rispetto dei Diritti Umani che questa società malata potrà risalire dalla china in cui è precipitata.