Quaranta donne hanno partecipato all’iniziativa realizzata dall’Oncologia Medica in occasione di (H)-Open Week per la salute della donna
L’autopalpazione del seno, uno strumento per la prevenzione del tumore alla mammella
Olbia, 27 aprile 2023 – È il primo strumento di prevenzione a disposizione delle donne; quello che consente di cogliere eventuali cambiamenti nella fisionomia della mammella e di avviare tempestivamente il percorso di cura.
L’importanza dell’autopalpazione del seno è stata sottolineata nei giorni scorsi, nell’aula didattica dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dall’Unità Operativa di Oncologia Medica durante un’attività di sensibilizzazione e di formazione alla quale hanno partecipato quaranta donne, suddivise in più turni.
L’esperienza si è conclusa con le visite senologiche eseguite dal Direttore di Oncologia Medica, Salvatore Ortu; e dalla dottoressa Giovanna Maria Schintu all’interno degli ambulatori della struttura ospedaliera.
L’iniziativa
L’iniziativa era parte integrante di (H)-Open Week, l’evento promosso a livello nazionale dalla Fondazione Onda.
«Conoscere il proprio corpo e capire se può esserci qualcosa che non va è una delle basi della prevenzione – ha affermato Salvatore Ortu – e questo serve per far suonare in tempo il campanello d’allarme, mettendo in moto la catena dei controlli.
L’auspicio è che le partecipanti al corso condividano le informazioni con altre donne, amiche e parenti, per sensibilizzarle alla pratica dell’autopalpazione che se effettuata periodicamente può consentire di individuare il tumore in uno stadio molto precoce».
«Scoprire un tumore in una fase iniziale – ha aggiunto la coordinatrice infermieristica dell’Unità Operativa di Oncologia Medica, Antonella Delogu –
permette maggiori possibilità di guarigione, cure meno aggressive e minori danni estetici.
L’autopalpazione deve essere fatta da tutte le donne a partire dai 20-25 anni. Si deve eseguire al termine delle mestruazioni durante il periodo fertile e in qualsiasi periodo dopo la menopausa.
Si pratica davanti allo specchio e consente di verificare se ci sono alterazioni del profilo della mammella, cambiamenti nel colore, secrezioni. Questi segnali devono indurre le donne a sottoporsi a visita medica».
Tra i 20 e i 40 anni non sono previsti esami sistematici, ma è raccomandata una visita annuale senologica.
La mammografia non è la prima scelta perché la struttura troppo densa del tessuto mammario in questa fascia d’età renderebbe poco chiari i risultati.
Nelle donne ad alto rischio per storia familiare i controlli dovrebbero iniziare all’età di 25 anni o dieci anni prima dell’età d’insorgenza del tumore nel familiare più giovane.
Tra i 40 e i 50 anni le donne che hanno casi in famiglia devono sottoporsi a mammografia ed ecografia. Tra i 50 e i 69 anni gli screening devono essere effettuati con cadenza biennale.
Durante la settimana dell’ (H)-Open Week nell’ospedale Giovanni Paolo II sono state effettuate anche visite ginecologiche ed ecografie, a cura dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, visite per l’insorgenza di cefalea svolte dalla Struttura Semplice Dipartimentale di Neurologia, e visite per il calcolo del rischio vascolare delle donne in menopausa a cura dell’Endocrinologa dell’Unità Operativa di Medicina Interna.