Legambiente – Considerazioni riflessioni e proposte sul “Fosso della Noce” a Sassari. Interventi di messa in sicurezza idraulica della vallata sita nel pieno del centro abitato di Sassari.
Il “Fosso della Noce” è un residuo degli orti periurbani storici, un potenziale valore ambientale e culturale collettivo per la città. E’ anche zona valliva attualmente occupata da edifici con rispettive pertinenze. Sono in parte costituite da aree verdi, parcheggi e attraversata da alcune direttrici viarie; però, queste si trovano trasversalmente alla linea di naturale deflusso delle acque e prive di luci. Le condizioni sono tali che il settore è perimetrato come a pericolosità idraulica molto elevata (Hi4).Il Fosso della Noce dovrebbe essere oggetto e primo attore sulla scena di un piano di ampia prospettiva volto a riqualificare e rinaturalizzare l’area. L’obiettivo è di renderla fruibile ai cittadini, in modo da recuperare e restituire alla città il suo pieno valore storico. Ma non solo: anche paesaggistico ed ecosistemico di naturale via di ventilazione e fonte di biodiversità. Soprattutto, bisognerebbe ripristinare il naturale deflusso della acque cui peraltro contribuirebbe la permeabilità del suolo“.
Nella sopra citata area, quindi, secondo il Comitato Scientifico di Legambiente Sardegna, il recupero della funzione storica e paesaggistica coincide con i moderni principi delle Natural Based Solutions.
Il problema del Fosso della Noce
Al presente, per evitare il rischio idraulico e mettere in sicurezza l’intera area e la sua porzione a valle, sembra essere inevitabile la realizzazione di un intervento un paesaggio “rururbano” ben percepibile. Un problema (da risolvere) che è in realtà un invito alla lungimiranza nella tutela di zone ambientali e storiche.
Cintura verde. Partendo dal fatto che il PUC assegna un ruolo importante alle cosiddette “Grandi aree ambientali” Legambiente afferma che nel caso specifico si è in presenza di una vera “green belt“, una cintura verde. A maggior ragione si sostiene che gli interventi devono seguire la filosofa della riqualificazione urbana, rinaturalizzazione, esclusione di nuova impermeabilizzazione dei suoli. E, anzi, con contemporanea deimpermeabilizzazione ovunque possibile, e conservazione e recupero dei sistemi ecocosistemici. L’attuale progetto è invece concepito in modo da conservare integralmente l’attuale superficie carrabile e destinata a parcheggio. Si vuole ridurre al minimo l’area da espropriare e le interferenze con le proprietà private.
No parking / No cemento. L’attuale classificazione Hi4 ne impedirebbe l’uso come parcheggio e impone lo stop alla cementificazione. Mentre eliminare la classificazione di rischio idrogeologico PAI rende possibile la nascita di nuovi parchi urbani nella zona più a valle.
Soluzione. Legambiente propone: la realizzazione di una fascia naturalizzata continua, con larghezza di almeno dieci metri, costituita da un alveo aperto naturalizzato integrato ad una pista ciclopedonale, che svolga il ruolo di corridoio ecologico e interconnessione pedonale continua delineati dal PUC per il Fosso della Noce; il verde attualmente presente va salvaguardato e, anzi, valorizzato; non deve essere prevista nessuna nuova impermeabilizzazione del suolo.