Questa lettera aperta è un invito al buonsenso e alla civiltà, con la preghiera di tornare a utilizzare la logica, che sembra stia ormai scomparendo.
Uccidere gli orsi, oltre a non risolvere nulla, significa infatti applicare la pena di morte, tornare indietro di secoli, mentre dovremmo evolverci evitando di arretrare.
La pena di morte è un’inciviltà e per fortuna in Italia è stata abolita, la legge dell’occhio per occhio e dente per dente non è quindi nè ammissibile nè giustificabile.
Lettera aperta al ministro dell’ambiente Pichetto Fratin: lasciate vivere gli orsi, no alla pena di morte
I familiari del ragazzo morto chiedono la testa dell’orso, vogliono vendetta insomma, vogliono la pena di morte per l’orso.
Per gli umani giustamente la pena di morte non si può chiedere, e per gli animali si può chiedere pubblicamente come se fosse cosa normale e non disdicevole? Dobbiamo forse giustificare tutto solo perchè siamo davanti a un lutto?!
Dispiace a tutti per la morte del ragazzo, ma l’umanità si è evoluta e non possiamo certo tornare alla “pena di morte”.
Muoiono più persone per mano di altri esseri umani, che umani uccisi dagli animali, basta guardare la cronaca o la vita privata di tantissime persone.
Quanti hanno perso un familiare per mano di un assassino umano? Quanti hanno perso un figlio, un nonno, un padre, una madre, un amico, una moglie, un compagno, per mano di un essere umano? Tantissimi purtroppo, e la strage continua.
Che cosa si dovrebbe fare in questi casi? Chiedere la pena di morte per gli assassini? Cercare vendetta?
La vendetta è un disvalore, è come l’odio, non puoi fare a meno di provarlo, ma devi combatterlo, perchè uccidere non è mai la soluzione a nulla.
Uccidere un orso non riporterà in vita il defunto, toglierà soltanto la vita a un’altra vittima, perchè in questa situazione le vittime sono due: l’orso e il ragazzo.
Gli orsi non danno la caccia all’uomo, ma possono spaventarsi e quando succede gli orsi credono di doversi difendere. Per l’orso è stata legittima difesa, loro non parlano la nostra stessa lingua purtroppo, interpretano il linguaggio del nostro corpo e bisogna fare più informazione per sapere come comportarsi in caso di incontro con gli orsi.
Stare calmi, e non mettersi a scappare, questo bisogna fare, invece di pensare di sterminarli tutti. Per poter risolvere la situazione ed evitare che succeda ancora, questo clima di odio e terrore nei confronti degli orsi deve cessare immediatamente.
Dobbiamo dare ai cittadini lo strumento per conoscere gli orsi, rispettandoli pur temendoli: la corretta informazione. Gli orsi non sono pupazzi, ma non sono neanche serial killer. Loro non danno la caccia all’uomo, vengono cacciati dall’uomo, e tutti i problemi derivano proprio da questo.
Era già in corso la caccia all’orso Mj5 quando è successa la tragedia, i forestali erano già nei boschi a cercarlo notte e giorno, armati.
Potrebbe essere proprio questo ad aver spaventato gli orsi, giustamente anche. Come possiamo pretendere che non ci vedano come un pericolo, se vengono inseguiti e uccisi dall’uomo? Come si può pretendere che non ci vedano come una minaccia, se lo siamo?
La colpa di essere un orso non è dell’orso, come non è colpa nostra essere umani e appartenere alla stessa specie di chi chiede la vita di un orso. Non sono gli orsi che si devono adeguare a noi (anche se già lo fanno, eccome se lo fanno), siamo noi che dobbiamo adeguarci a loro, perchè non siamo il centro del mondo, nè i padroni del pianeta e degli animali!
Papillon sta ancora scontando il 41-bis, condannato all’ergastolo senza avere alcuna colpa, siamo noi a sbagliare con loro. Imprigionarli e ucciderli è la morte stessa di ogni logica, non si risolve nessun problema in questo modo, perchè il vero problema comportandoci così siamo noi. Orsi liberi!
Meta Parma