Oggi la comunicazione digitale è estremamente diffusa e in molti casi utilizzata preferendola alla comunicazione faccia a faccia. L’uso di questo tipo di comunicazione, mediata da strumenti digitali di vario genere, ha cominciato a diffondersi solo negli anni ‘80 e ‘90 del 900, grazie alla nascita di internet. Nel corso degli anni l’uso della comunicazione digitale si è tanto ampliato da coinvolgere abitudini e termini della comunicazione dal vivo e viceversa: alcuni termini e acronimi, nati in ambito digitale, spesso tra i gamer, sono oggi utilizzati universalmente.
Un nuovo uso della comunicazione
Comunicare tramite gli strumenti digitali prevede il sincretismo tra usi e abitudini della comunicazione in persona con le necessità dettate dal mezzo digitale. È in questo frangente che sono nati alcuni termini, in realtà degli acronimi, che esprimono concetti ampi e complessi in poche lettere maiuscole, che possono essere scritte molto rapidamente, esprimendo un concetto, uno stato d’animo o un comportamento. Una delle questioni con cui la comunicazione digitale ha sempre dovuto combattere è la difficoltà di stabilire le corrette tempistiche, quelle che in una conversazione faccia a faccia portano al cosiddetto “botta e risposta”. Perché quando si usa un mezzo di comunicazione digitale è possibile per più persone digitare/parlare contemporaneamente; il mezzo poi rimanderà a ognuno i messaggi in un ordine dettato non dal senso della conversazione ma dell’attimo di invio. La rapidità e la concisione sono quindi elementi essenziali, per potersi esprimere in tempi minimi. A tale scopo sono ormai diffuse varie espressioni, che utilizzano acronimi rapidi e facili da usare, come LOL, ROFL o LMAO, espressioni molto utilizzate nella comunicazione digitale e alla cui base vi è la lingua inglese. Per ulteriori approfondimenti circa il significato dell’espressione LMAO vi invitiamo a consultare l’ottimo articolo intitolato “LMAO: il significato di un’espressione universale”, pubblicato da sannicolac5.it.
Dalle chat IRC alla messaggistica istantanea
Tutto è partito dalle chat IRC, Internet Relay Chat, diffuse in Italia a partire dai primi anni ‘90. In realtà la comunicazione digitale è cominciata molto prima, ma se vogliamo riferirci nello specifico al nostro Paese e a un utilizzo diffuso della stessa dobbiamo spostarci avanti di alcuni decenni. Una particolarità della chat IRC era la possibilità per soggetti spesso completamente sconosciuti di confrontarsi su temi disparati. Nel corso degli anni ’90 si diffusero poi vari altri mezzi di comunicazione digitale; si pensi ad esempio alla possibilità di inviare brevi messaggi con il cellulare, cosa di fatto impossibile fino ad allora. Per poi arrivare alla sempre più ampia diffusione di internet e alla possibilità di incontrare altre persone attraverso sistemi quali i forum. In quegli anni il linguaggio utilizzato per comunicare digitalmente era necessariamente breve e rapido. Si consideri anche il fatto che inizialmente l’invio di un SMS era a pagamento e il costo era direttamente correlato alla lunghezza del messaggio, come avviene ancora oggi con i telegrammi.
La più ampia diffusione di internet
La rete internet oggi è sempre più diffusa e si calcola che in Italia oltre l’80% della popolazione abbia un qualche accesso alla stessa. I canali di comunicazione online sono oggi non solo molteplici, ma sono accessibili per la gran parte della popolazione mondiale. Nei primi anni 2000, poi, sono nati i social network, vere e proprie piazze per la comunicazione digitale; sono poi arrivati gli smartphone, che consentono tramite specifiche app di avviare conversazioni sostanzialmente con chiunque. È in questo frangente che la comunicazione digitale si sta attualmente sviluppando, con la creazione di interazioni diverse da quelle che si verificavano in passato, compresa la diffusione di termini come quelli di cui abbiamo parlato poco sopra, che non solo sono brevi e concisi, ma anche universali. L’uso di abbreviazioni e di acronimi è nato proprio dalle richieste dei nuovi mezzi di comunicazione, che costringono a “parlare” rapidamente, a cercare termini che esprimano al meglio concetti complessi ma in un numero ridotto di
parole, o addirittura di lettere. Oggi queste espressioni si sono svincolati dagli SMS, dalle chat online e dai social e li si utilizza anche con altri tipi di comunicazione, anche in quella verbale.