Restituire alla memoria della comunità locale il ricordo del prezioso ruolo ecosistemico storicamente esercitato dal grifone in territori in cui è sempre stato presente; e dove, dopo decenni di assenza, potrebbe tornare presto.
È l’obiettivo delle attività di animazione territoriale condotte nell’ambito di LIFE Safe for Vultures; il progetto finanziato dal Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (Life 2014-2020) per la sopravvivenza a lungo termine del grifone in Sardegna.
LIFE Safe for Vultures, via alle attività di divulgazione per le comunità locali interessate dall’arrivo del grifone
Il successo di ogni progetto orientato alla conservazione delle biodiversità dipende dall’adesione della popolazione ai suoi obiettivi.
La necessità di coinvolgere, informare e preparare il territorio è tanto più importante quando si parla di una specie di cui diverse generazioni non hanno un ricordo diretto; non ne conoscono le caratteristiche, ne ignorano il ruolo a supporto delle attività zootecniche o ne temono un’ipotetica pericolosità.
Per sfatare i luoghi comuni e raccontare i vantaggi della presenza del grifone per l’ambiente e in un’ottica di economia circolare, LIFE Safe for Vultures prevede una serie di iniziative per anticipare l’arrivo del grifone; presentarne le caratteristiche etologiche e condividerne l’utile presenza, sotto diversi aspetti.
Il progetto
Il progetto guarda al futuro del territorio, perciò i partner hanno iniziato dalle scuole e dai “cittadini di domani”; investendoli di un prezioso ruolo di antenne e ambasciatori del processo virtuoso in atto.
È stato così per i bambini di Urzulei, Talana, Villasalto e San Nicolò Gerrei, nelle cui scuole si sonno tenuti i primi incontri.
L’Università di Sassari – capofila del progetto – col Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e Forestas, partner assieme a E-Distribuzione e Vulture Conservation Foundation, hanno presentato kids 4vultures:
progetto di zooantropologia didattica condiviso con le amministrazioni comunali, le dirigenze scolastiche e gli insegnanti.
Il format prevede un questionario iniziale, un video-cartone che spiega il progetto in un linguaggio adeguato ai più piccoli, un question time aperto con gli esperti per spiegare caratteristiche e ruolo ecosistemico dei grifoni, la presentazione del nucleo cinofilo antiveleno, la dimostrazione pratica coi cani e un questionario finale.
Agli eventi sono dedicati i reels pubblicati sui social del progetto.
Attività di divulgazione
I team di divulgatori hanno incontrato 44 allievi delle scuole elementari di Urzulei e Talana, 26 alunni della scuola media e 15 insegnanti.
Durante le due ore di confronto interattivo, sono state illustrate le azioni condotte; a iniziare da quelle certamente più accattivanti del ripopolamento e della liberazione dei grifoni arrivati da altre aree d’Europa.
Stesso format per gli incontri andati in scena qualche giorno dopo nelle scuole elementari e medie di Villasalto e San Nicolò Gerrei; ai quali hanno preso parte 11 bambini delle elementari e 31 delle medie.
Altre attività di informazione e condivisione sono state già realizzate nel corso degli ultimi mesi per coinvolgere categorie di cittadini particolarmente coinvolte dall’arrivo dei grifoni, come gli allevatori e gli altri protagonisti del mondo rurale isolano e territoriale.
Alla riuscita degli incontri hanno partecipato anche le istituzioni locali, i servizi veterinari dell’Asl, i facilitatori locali reclutati nell’ambito del progetto, i Ceas, i Centri di educazione ambientale della Sardegna, le associazioni ambientaliste e la rete di volontari che da sempre supporta la conservazione del grifone.