Magomadas: un mese di incontri d’arte e cultura del nuovo centro sociale
Uno sguardo all’insù. Mostre, attività, laboratori, incontri culturali per la nuova apertura del centro sociale di Magomadas. 18 marzo- 15 aprile 2023Si chiude con successo un mese di attività, incontri, dialoghi, mostre ed occasioni culturali per la comunità di Magomadas. Comunità che ha riacquistato l’uso del centro culturale dopo ben otto anni.
È stata una grande esperienza. Siamo felici che la comunità abbia risposto con tanta partecipazione. Ed ancora più onorati che la Sardegna ci sia stata così tanto solidale. Ha dichiarato il sindaco Emanuele Cauli. Tanti messaggi di vicinanze e gesti concreti di solidarietà ci hanno onorato di donazioni di libri: Quasi due mila libri che ci aiutano in una più rapida ricostituzione del fondo librario della biblioteca comunale.
Le donazioni sono arrivate da tutta la Sardegna e dalla penisola. Gesti di generosità di tantissimi cittadini privati che hanno mandato o portato anche solo un volume. Oppure la straordinarietà di una famiglia di Selargius che ha donato un’intera biblioteca domestica.
Altri gesti di generosità sono arrivati invece dalla Carlo Delfino Editore e dal Gruppo Editoriale L’Unione Sarda. A tutti, ha sottolineato il Sindaco, il grazie di tutta Magomadas.
L’obiettivo sembra raggiunto. La programmazione di attività d’animazione culturale ed eventi che la sapiente direzione artistica di Ambra Pintore ha saputo curare, hanno dato il loro risultato.
Sono state molto apprezzate tutte le iniziative; affollati in tutti gli appuntamenti conclusi con una tavola di riflessione sulle produzioni locali e sulla malvasia in particolare.
L’opinione rimane unanime. In terre nelle quali l’industrializzazione non ha segnato, in negativo, il suo passaggio, la valorizzazione delle culture e produzioni della tradizione costituiscono un prezioso valore aggiunto su cui investire.
Tutti gli artisti che hanno collaborato a questo progetto, ha concluso Ambra Pintore, sono andati via da Magomadas arricchiti da un’esperienza che li ha profondamente coinvolti. Le arti, in tutte le loro espressioni, sono da sempre eco di un afflato teso ad elevare l’essere umano, le menti, le comunità.
Partecipare alla rinascita di un luogo comune, deputato all’incontro ed al dialogo, alla condivisione ed alla socialità, è stato per tutti noi un onore che ci ha gratificato.
È curioso che questo senso profondo di unione si sia tradotto poi, proprio nell’ultimo incontro dedicato alle produzioni tipiche ed alla malvasia, nel fulcro di incontro-dibattito nel quale si è convenuto sia indispensabile la coesione, la costruzione di solide filiere che sappiano rispettare “su connottu” tanto quanto essere lungimiranti.
In fondo, con linguaggi diversi, le installazioni e tutte le riflessioni artistiche legate ad “Uno sguardo all’insù”, volevano proprio andare verso questo risultato: guardare in su per crescere ed elevarsi, lasciando indietro ogni paura. È un primo passo e ci pare un buon passo.
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