Meta Parma: basta strumentalizzare la morte di un ragazzo per uccidere gli orsi
L’associazione animalista e ambientalista Meta Parma chiede rispetto per Andrea Papi, il ragazzo deceduto. Intanto continuano le proteste in difesa di mamma orsa: non andrà in uno zoo!
Secondo Meta Parma la morte di Andrea Papi è stata strumentalizzata da chi voleva iniziare la caccia agli orsi, pertanto l’associazione chiede rispetto per la morte del ragazzo e per la sua famiglia, e che si parli della questione degli orsi senza manipolizzare una tragedia. “Abbiamo sentito le ultime dichiarazioni e i recenti video della famiglia e della fidanzata del ragazzo morto, e non vogliono la morte dell’orsa.
Le persone probabilmente sono spaventate a causa della massiccia propaganda di terrore contro gli orsi, diffusa con astuzia e per interesse da vari personaggi. Quello che bisogna far capire alle persone è che non è il numero di orsi il problema, il territorio è vasto e se dobbiamo dirla tutta gli orsi non sono affatto troppi, anzi rimangono una specie in via di estinzione. Gli orsi partoriscono pochi cuccioli e con un’alta mortalità infantile, gli orsi non danno la caccia agli esseri umani e non mangiano carne umana, sono animali schivi che giustamente non si fidano degli esseri umani, se attaccano è solo per difendersi e succede molto raramente, troppo raramente per decidere di sterminarli tutti e/o di rinchiuderli nel Casteller o in uno zoo!
Certo la vita di Andrea era importante, come lo è quella di ognuno di noi e di ognuno di voi di ognuno di loro; di ogni animale umano e non umano, per questo non possiamo arrogarci il diritto di uccidere. La vita è un dono, uccidere gli orsi non salva nessuno e non riporta in vita nessuno; la vendetta è un disvalore che non viene applicata nei confronti degli umani e non deve essere applicata neanche nei confronti degli animali.
Tante persone hanno perso familiari e figli, madri e padri, per mano di altri umani; ma nessuno, che ci piaccia o no, potrebbe e dovrebbe mai chiedere la testa del colpevole, altrimenti si tornerebbe al medioevo. E ci sembra veramente assurdo che in Trentino si stia continuando la caccia agli orsi, mentre la stessa famiglia, pur nel pieno di un lutto, chiede di non uccidere l’orsa. Qualcuno dovrebbe iniziare a riflettere seriamente, anche perchè buona parte del popolo italiano sta difendendo gli orsi.
Uccidere gli orsi o rinchiuderli per diminuirne il numero è una dimostrazione di ignoranza e assurdo predominio; e non risolve nessun problema, anzi tutto questo è il problema. La violenza gratuita e voluta sugli innocenti è il vero problema di questo mondo. Gli orsi sono innocenti, sono animali, seguono solo la loro natura cercando di difendersi dalla specie umana; specie umana che purtroppo continua a sfruttare, imprigionare e uccidere gli animali negli allevamenti e nei mattatoi, e finanche nei boschi.
La soluzione non è uccidere, non lo è mai, la soluzione è la conoscenza, diffondere la giusta informazione e impegnarsi costantemente in questo. Organizzare congressi con la cittadinanza locale, dotare la popolazione di strumenti da poter eventualmente utilizzare in caso di incontri con gli orsi; (ad esempio spray antiorso). Gli orsi non hanno colpa, ma neanche i cittadini che non ricevono adeguata informazione hanno colpa, qui le vittime sono entrambi: umani e animali.
Ci teniamo tantissimo a mandare le nostre condoglianze e la nostra solidarietà alla famiglia e alla fidanzata di Andrea Papi; stiamo difendendo gli orsi ma non significa che non siamo vicini al loro dolore. Speriamo che il nostro messaggio riesca ad arrivare, perchè non c’è nessun antagonismo tra i diritti umani e animali. La liberazione animale è anche liberazione umana.”
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