La Confederazione nazionale dei coltivatori diretti, la principale organizzazione agricola a livello nazionale, ha manifestato insieme alle comunità locali della Marmilla per dire “No” a una politica basata sull’installazione selvaggia dell’eolico
Agricoltori, allevatori e cittadini hanno sfilato in corteo da Genoni a Barumini – a bordo di poco più di 40 trattori – per alzare la voce contro il possibile progetto di costruzione di un parco eolico da 17 aerogeneratori alti oltre 200 metri nel territorio di Barumini, a pochi passi da uno dei simboli archeologici più conosciuti della Sardegna, il sito Unesco “Su Nuraxi”.La manifestazione è stata proposta e promossa dai soci Coldiretti del territorio e dagli amministratori locali dei comuni interessati.
Entrambe le parti esprimono forte preoccupazione per l’impatto che il progetto potrebbe avrere sul sistema agricolo della Marmilla e sullo sviluppo di una zona altamente vocata al turismo archeologico-culturale.
Proposte
I manifestanti hanno affiancato alle proteste anche alcune proposte. Il corteo ha chiesto uno sviluppo energetico green e sostenibile del territorio, compatibile con la sua vocazione agricola e turistica.
Un altro “sì” è arrivato per la tutela del sito Unesco di Su Nuraxi.
È infine stato chiesto alla Regione di realizzare un Piano energetico regionale che tenga conto dei suggerimenti e delle indicazioni dei territori.
Coldiretti si unisce al “no”
Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna: “Necessario un progetto strutturato”
“Quella di oggi è una battaglia che ci deve vedere tutti uniti. Su questo progetto del parco eolico ci sono ingenti ritorni economici per chi lo gestisce; poco o nulla – all’orizzonte – per le comunità locali, lasciate estranee a qualsiasi decisione sul proprio futuro energetico.
Le energie rinnovabili possono essere il futuro solo se i progetti sono condivisi con le comunità locali. Avere una Sardegna ‘green’ è auspicabile, ma solo a fronte di un progetto strutturato che parta dalle aree compromesse e non vocate all’agricoltura o ad altro modello di sviluppo scelto dai territori”.
Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari: “Dare voci ai territori”
“Basta progetti calati dall’alto. Non si può entrare in casa di qualcuno senza chiedere il permesso. È necessario che la Regione Sardegna, insieme alle altre del sud Italia, intervenga per dare voce ai suoi territori su temi così importanti. I benefici delle energie rinnovabili devono essere concreti e reali per i cittadini”.
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