Runner morto. Oipa: «invitiamo tutti a una maggiore precauzione nell’esprimere certezze, quando non ve ne sono». Comparotto: «Esiste sempre un modo per convivere serenamente con gli animali che vivono nel loro habitat. Altre Regioni lo dimostrano»
Nell’esprimere cordoglio alla famiglia del runner morto mentre si allenava in montagna in Val di Sole, nella Provincia autonoma di Trento, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) fa al contempo notare a chi dà per certo che il giovane sia stato vittima di un animale selvatico; alcuni affermano addirittura sia stato l’orso MJ5; che fare un’affermazione senza le prove significa dichiarare qualcosa come vero senza fornire alcuna evidenza o sostegno per tale dichiarazione.
Questa è una pratica scorretta poiché può portare alla diffusione d’informazioni errate. Ma purtroppo è quel che sta accadendo; e si stanno rinfocolando strumentalmente le pretese di chi vorrebbe fare strage dei grandi carnivori, orsi e lupi; già nel mirino di politici e dei loro bacini elettorali non propriamente rispettosi della vita animale.
«Quando si fa un’affermazione, si dovrebbe essere in grado di fornire prove o basi solide per supportare ciò che si sta dicendo», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Aspettiamo gli esiti degli opportuni esami ma in ogni caso invitiamo politici, residenti e categorie produttive a una maggiore precauzione nell’esprimere certezze, quando non ve ne sono.
Occorre ricordare che esiste sempre un modo per convivere serenamente con gli animali che vivono nel loro habitat. Altre Regioni lo dimostrano. Le istituzioni mettano un maggiore impegno nella diffusione d’informazioni utili a tal fine e attivino, con le categorie produttive, misure di salvaguardia nel rispetto della vita animale, tutelata dall’articolo 9 della Costituzione».
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