ONU: 50 milioni di schiavi nel XXI° secolo! Ma dove sono i Diritti Umani?
Proseguono iniziative dei volontari di Uniti per i Diritti Umani in diverse città e paesi della Sardegna per promuovere la Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite.
ONU: 50 milioni di schiavi nel XXI° secolo
Martedì 11 e mercoledì 12 i volontari di Uniti per i Diritti Umani, in collaborazione con la Chiesa di Scientology, distribuiranno centinaia di libretti; contenenti i 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani a Olbia e San Vero Milis.
Le iniziative fanno parte del programma che i volontari della Fondazione “Uniti per i Diritti Umani” da anni conducono in tutto il territorio della Sardegna, con lo scopo di far conoscere i 30 articoli della Dichiarazione Universale.
Parlando con le persone si può affermare che non sono tantissimi coloro che si dichiarano soddisfatti dell’attuale condizione in cui versa la società riguardo a giustizia e diritti rispettati e garantiti a tutti.
Miliardi di persone in tutti i continenti vivono in condizioni che definirle difficili sarebbe un eufemismo; in centinaia di milioni vivono in condizioni al di sotto della soglia di povertà.
Stime ufficiali delle Nazioni Unite dichiarano che mai abbiamo avuto un numero così alto di esseri umani ridotti in condizioni di schiavitù, come nel XX° e XXI° secolo:
erano 50 milioni nel 2021 con un aumento di ben 10 milioni in confronto al 2016!
Stiamo parlando di esseri Umani non di semplici cose prodotte o numeri statistici.
Una nota ufficiale delle Nazioni Unite (Stime globali della schiavitù moderna: Lavoro forzato e matrimonio forzato”) dichiara:
“La schiavitù moderna è presente in quasi tutti i paesi del mondo e non conosce frontiere etniche, culturali o religiose.
Più della metà (52 per cento) del lavoro forzato e un quarto di tutti i matrimoni forzati si concentrano nei paesi a reddito medio-alto o alto…
La maggior parte dei casi di lavoro forzato (86 per cento) si registra nel settore privato.”
Sembra impossibile e irreale per chi, come noi vive una vita apparentemente tranquilla, ma sono realtà che appartengono a questo, non al XIX° secolo, nel tempo delle deportazioni degli africani in America.
Se ci guardiamo intorno, accadono anche nelle nostre città e quartieri e in paesi non lontani dal nostro.
Una vergogna per chi ama dichiararsi civile e di appartenere al genere “Umano”.
Ripartire dai valori contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Ripartire dai valori contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclamata dalle Nazioni Unite nel 1948, è l’unica soluzione possibile per risalire la china in cui siamo caduti.
Quei valori che ancora oggi, come allora, sono attuali e sarebbero da mettere in primo piano nelle agende dei governi di tutti i continenti.
I 30 diritti inalienabili sono la base di partenza per una rinascita sociale, in cui tutti possano godere degli stessi diritti e doveri.
Non servono altre leggi o trattati tra stati, sarebbe sufficiente che il buon senso prevalga sugli interessi di egemonia politica ed economica e che ognuno di noi faccia la sua parte nella sua vita quotidiana e un nuovo mondo nascerebbe come d’incanto.
Il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, il fondatore della religione di Scientology, invitava i suoi seguaci ad impegnarsi affinché
“i Diritti Umani siano resi una realtà e non un sogno idealistico”.
Seguendo i consigli del loro fondatore i volontari della Chiesa di Scientology e di Uniti per i Diritti Umani, continueranno le iniziative di informazione e sensibilizzazione anche nelle prossime settimane in altre città e paesi della Sardegna.