L’iniziativa è dell’ISTAR Istituto Storico Arborense, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, dell’Arcidiocesi di Oristano e dell’Assessorato alla Pubblica istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sarda.
Il concerto è del Complesso Vocale di Nuoro Diretto dal Maestro Franca Floris, proposto a 620 anni dalla morte di Eleonora, e offrirà al pubblico una ricca selezione di canti mariani.
Non si ha certezza sulla data della morte di Eleonora d’Arborea.
“Di recente era in auge il 1402 – spiega Giampaolo Mele, Direttore scientifico dell’ISTAR -. Alcuni documenti barcellonesi parlano chiaro: fine maggio/23 giugno 1403. Le fonti citano, tra gli altri, Giorgio Curculeu abitante di Stampace che si recava ad Aristanis per consegnare alcune lettere del governatore «a la jutgessa d’Arborea e a son fill». Ma dal 23 giugno 1403 il nome della Juighissa non ricorre più nei documenti della Corona d’Aragona. Eleonora nella Carta de Logu invoca Dio e la Madonna: gloriosa Virgini Madonna santa Maria mama sua. E ordina che i bestemmiatori di Dio o Santa Maria pagassero 50 lire di multa, altrimenti: «sarà conficcato un uncino nella lingua e questa sarà tagliata in modo che la perda». A 620 anni dalla morte di Eleonora l’ISTAR offre un concerto di canti mariani. Tra i brani: Ave virgo sanctissima e Gaudeamus, da codici trecenteschi della Cattedrale. Di certo, Sa Juighissa nella festa dell’Assunta seguiva la messa solenne celebrata dall’arcivescovo, con l’introito Gaudeamus. Una chicca: Stella cæli, cantata dalle clarisse portoghesi contro la peste, nel Trecento. Oltre a fulgidi brani polifonici, anche due perle sarde: il Rosario di Ghilarza e di Orgosolo”.
“L’ISTAR – ricorda il Direttore Mele – unisce ricerca scientifica e divulgazione. Sono in programmazione l’edizione critica dei Procesos contra los Arborea (gli ultimi due volumi su Eleonora e Brancaleone), un concorso internazionale di poesia Eleonora in sarda rima e l’inaugurazione dell’anno scolastico 2023-2024 presso la statua della Giudicessa”.