Privatizzazione Aeroporto Cagliari, commenta Confcommercio
“Era ora! La Regione ha finalmente detto una parola chiara sulla privatizzazione dell’aeroporto di Cagliari e sul sistema aeroportuale della Sardegna”
Alberto Bertolotti, Presidente dei Confcommercio Sud Sardegna e Fausto Mura, Presidente di Federalberghi Sud Sardegna, commentano le dichiarazioni; le parole rilasciate dall’Assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro; in merito alle operazioni di fusione e incorporazione in atto negli scali aeroportuali della Sardegna.
“La Regione batte un colpo. Ed è quello di grazia – proseguono Bertolotti e Mura –. Dopo tre anni di solitarie battaglie politiche e informative, condotte da Confcommercio e da Federalberghi Sud Sardegna; l’Assessore Antonio Moro ha espresso con parole limpide, coraggiose e autorevoli la posizione – inattaccabile! – della Regione Sardegna. Le operazioni tese a portare su un vassoio d’argento l’aeroporto di Elmas nella mani di un fondo di investimento privato, cosi decritte:
«non rappresentano affatto una valutazione condivisa con l’amministrazione regionale, né una volontà della Regione». Lapidario”.
“Non possiamo che esprimere una straordinaria soddisfazione; nè mettere a disposizione dell’Assessore Moro tutti gli strumenti giuridici e tecnici che abbiamo messo insieme in mesi di approfondimento e studio”; dicono i presidenti delle associazioni di commercianti e albergatori. “E pensare che lo abbiamo fatto nell’interesse dei sardi, e a spese nostre. Non certo attingendo ampiamente alle risorse di Sogaer e di Camera di Commercio, come hanno fatto gli amministratori di quelle società e istituzioni, cercando pareri legali tanto costosi quanto faziosi e parziali”.
“Noi ribadiamo la nostra posizione: massima apertura a tutte le innovazioni e iniziative che aumentino la libertà dei sardi di muoversi e di programmare i loro flussi turistici, anche in accordo con tutti gli scali isolani. Ma nessuna cessione immotivata del patrimonio pubblico a chi deve -legittimamente – speculare. Né mai approveremo violazioni dei principi europei e nazionali sulla libera concorrenza. Se proprio fosse necessario vendere un bene pubblico, lo si dovrebbe fare rispettando le leggi comunitarie e italiane, ad un prezzo congruo e dopo una gara pubblica”.
“E, soprattutto – concludono Bertolotti e Mura –, nell’interesse dei sardi e non di pochi. Noi proseguiremo senza sosta e senza paura a difendere gli interessi dei nostri iscritti, dell’impresa e del turismo sardo. Da oggi, finalmente, avendo accanto la Regione”.