“Drawing in the key of jazz” di Germana Galdi
La musica è stata uno dei motori della sua esistenza alla quale non ha mai rinunciato, fonte di ispirazione costante della sua produzione. Una scintilla che si è accesa da giovanissima grazie all’ascolto casuale di una leggenda del jazz come Ella Fitzgerald che ha fatto della tecnica e della versatilità la sua cifra stilistica; due marchi di fabbrica che appartengono anche all’arte di Germana Galdi, artista poliedrica che ha saputo nel tempo attraversare diversi linguaggi espressivi; dall’astratto in acrilico, all’acquarello, dalla pittura su stoffa alla china, fino alla fotografia e al body painting, quest’ultime due l’hanno vista protagonista anche come modella.
Tra i progetti più identificativi dell’arte di Germana Galdi, merita un focus a parte Riflessi e trasparenze nato nel 1996; un affascinante combinazione tra vetri e metalli e la loro interazione con la luce, elemento cardine delle sue opere, che sottolinea la metafora che rappresenta al meglio il suo mondo interiore. Più siamo trasparenti con noi stessi al pari del vetro, lavorando sulle nostre emozioni, scavando nel nostro io, più saremo capaci di rifletterlo all’esterno come il metallo, influenzando tutto ciò che ci circonda.
L’idea
A latere di questa produzione, cuore “sonante” della mostra, si affiancheranno dei piccoli “Ritratti metaforici” ideati a partire dal 2017 attraverso date, frasi, oggetti e simboli di alcune delle leggende del jazz come: Ella Fitzgelald, Etta James, Billie Holiday, Chet Backer e Miles Davis.
Nel corso sia del vernissage che del finissage, la musica costituirà un elemento portante di questa mostra. Questo grazie al prezioso contributo di due grandi musicisti che accompagneranno il pubblico in un’esperienza immersiva unica, che fonderà jazz e arti visive.