Questa è la triste realtà con la quale devono convivere i sardi. La sanità è un diritto costituzionalmente imprescindibile.
Per poterne usufruire si pagano anche le tasse, ma i servizi sono adeguati?
Il problema è che pian piano siamo assistendo ad un decadimento lento e costante.
La situazione emergenziale relativa alla pandemia covid-19, è ormai alle spalle.
Nonostante ciò i servizi continuano ad essere deficitari. Il personale sanitario è ai minimi storici.
Chi va in pensione non viene adeguatamente rimpiazzato. Ciò negli anni ha creato delle falle ragguardevoli.
Per poterle superare servirebbero dei maxi concorsi, con assunzioni di carattere straordinario.
Tutte le provincie della Sardegna vivono un momento difficile. Quella di Nuoro invece va oltre l’immaginabile.
Per cercare di soddisfare le esigenze della popolazione, la Asl barbaricina sta facendo i salti mortali.
In ogni zona della Sardegna, chi si rivolge al CUP, prima deve fare un rosario. Le visite vengono fissate mesi dopo la richiesta.
Questo costringe, chi già paga per avere la sanità pubblica, a rivolgersi ai privati. Ciò significa pagare cifre anche importanti, per avere ciò che spetterebbe di diritto, costituzionalmente sancito.
Ma se l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, e possiamo vantare un tasso di disoccupazione elevato, perché la salute dovrebbe avere sorta differente?