Successo dell’Escape Room al Potter Day Sardegna.
L’intervista alle ideatrici. Ci hanno parlato anche delle criticità maggiori
Il 22 e il 23 Aprile 2023 si è svolto il Potter Day Sardegna alla Fiera di Cagliari. Tra le numerose attività disponibili (Quiz MAGO e GUFO, Ballo del Ceppo, Lezioni di Erbologia e molto altro) c’era anche l’ESCAPE ROOM, per la prima volta dal 2015.
Abbiamo intervistato le ideatrici Sara ed Elisa, che ci hanno parlato della loro esperienza, di aspetti positivi e negativi che hanno incontrato.
Ciao ragazze, innanzitutto complimenti per questa iniziativa. Ci spiegate un po’ com’è nata quest’idea?
Sara: Ciao, sì! Inizialmente ho contattato l’organizzatrice del Potter Day, Valentina Scanu, perchè volevo interpretare Sibilla Cooman ed inserire un laboratorio di Astrologia, Tarocchi e Rune, dato che sono diplomata in Discipline Esoteriche con l’Associazione Erba Sacra.
Durante l’incontro, mi ha detto che le sarebbe piaciuto fare una ESCAPE ROOM all’interno dell’evento. Ho pensato subito alla mia fidanzata, Elisa, l’ideatrice dell’ESCAPE. Lei è una grande fan di Harry Potter, inoltre studia Matematica all’Università e quindi ha accettato volentieri ed ha pensato di progettare gli enigmi e gli indovinelli.
Com’era strutturata l’ESCAPE ROOM?
Sara ed Elisa: L’ESCAPE ROOM si trovava nel Padiglione O della Fiera di Cagliari. L’obiettivo del gioco era quello di trovare la Pietra Filosofale in 20/25 minuti. All’interno si dovevano superare tre prove, ispirate al primo libro della saga di Harry Potter.
Le prove erano di tre tipologie diverse: un trivial sulla saga, le cui domande sfruttavano le chiavi che vediamo nel primo film di HP, una caccia ad un pezzo della scacchiera (ispirato alla prova degli scacchi) e, infine, la prova di logica e ragionamento delle pozioni, non presente nei film ma solo nel libro.
Quali sono state le criticità eventuali?
Elisa: Progettare una ESCAPE ROOM a 24 anni è bello, perchè ti metti in gioco e fai esperienza. Tra l’altro, era la mia prima esperienza.
Tuttavia, è anche naturalmente difficile, perchè non avevamo le risorse che può avere un’associazione o un locale che si occupa solo di questo; ad esempio, cassaforti con combinazioni, effetti sonori/luminosi.
Avevamo fornito una lista generale dei materiali necessari all’organizzazione, ma a parte pochi oggetti (una poltrona, un baule e dei teli), il resto lo abbiamo portato da casa nostra. Inoltre, nonostante avrebbe dovuto esserci la ditta delle pulizie, nessuno ha pulito il padiglione e non abbiamo avuto contatti con lo staff se non il giorno prima dell’evento.
Inoltre, i grandi problemi sono arrivati proprio durante i giorni del Potter Day.
Cosa intendi? Dicci di più
Sara: Guarda, il problema principale è stato questo: l’affluenza delle persone è stata numerosissima e ci fa tanto piacere perchè dimostra l’interesse per questa attività. Tuttavia, Elisa doveva seguire i partecipanti al gioco ed io sarei dovuta essere nel Padiglione M per le attività di Astrologia, Tarocchi e Rune con le mie colleghe di Erba Sacra, dunque avevamo necessariamente bisogno di una persona per le prenotazioni e l’accoglienza della gente che voleva accedere all’ESCAPE.
Lo avevamo fatto presente all’organizzazione, ma non ci hanno mai mandato nessuno, nonostante ci abbiano più volte detto: “Certo, vi cerco qualcuno e ve lo mando”.
Quindi, come avete risolto?
Sara: Non potevo lasciare Elisa da sola a seguire il gioco e contemporaneamente a gestire l’affluenza delle persone, quindi ho rinunciato alla mia attività nel padiglione M e sono rimasta all’accoglienza. Neanche qui, però, è filato tutto liscio.
Ci sono stati problemi di accesso?
Sara: Più o meno sì, ma ti spiego com’era strutturato l’accesso al gioco: di base, il gioco durava 20 o 25 minuti, di cui 5 di allestimento per il nuovo gruppo. Perciò, se ad esempio prenotavi il tuo turno alle 11.00, finivi alle 11.25 e alle 11.30 entrava un altro gruppo. Fin qui tutto bene.
Il problema è stato che l’organizzazione ci ha chiesto di far entrare gruppi di 20/30 persone e tutti i bambini che avrebbero voluto entrare, ma questo non era possibile.
Perchè? Non era adatta ai bambini o maxi gruppi?
Elisa: Per definizione, l’ESCAPE ROOM è rivolta ad un gruppo ristretto di partecipanti, semplicemente perchè se sottoponi un indovinello a 5 persone, queste collaborano per risolverlo, ma se lo sottoponi ad un maxi gruppo di 30 persone, lo risolvono solo alcuni, mentre gli altri si annoiano o si isolano. Un gruppo di 30 persone, infatti, è formato da persone che non si conoscono, quindi si creano dinamiche poco piacevoli: chi ha un carattere più forte e vuole prevaricare, il genitore che mette in primo piano il bambino, la persona più timida che non riesce ad inserirsi… Non volevamo questo.
Quali erano le vostre richieste e qual è la stata la risposta dell’organizzazione?
Sara ed Elisa: Noi avevamo impostato un’età minima di 12/13 anni: in questa fascia c’è più controllo (i bambini più piccoli girano per la sala, spostano oggetti e toccano cose che possono essere rilevanti per le altre prove), mentre a 12/13 anni questo non succede e inoltre si hanno dei requisiti di ragionamento per poter svolgere le prove ed interagire con altre persone.
L’organizzazione ha insistito affinchè l’ESCAPE fosse ridotta a 10 minuti per permettere più affluenza e affinchè entrassero tutti i bambini di ogni età. Per noi questo non era possibile, in primo luogo perchè se una Escape room dura 10 minuti non è più definibile così (diventa solo un banale quiz interattivo); in secondo luogo, se fossero entrati gruppi di 30 persone, di cui tantissimi bambini di ogni età, ci sarebbe voluta almeno un’ulteriore persona dallo staff per gestire il gruppo di gioco: Elisa per gli enigmi, mentre altri per gestire i bambini o i mini gruppi che inevitabilmente si sarebbero formati.
Inoltre, avremmo voluto che l’ESCAPE ROOM fosse stata precedentemente sponsorizzata sui gruppi social del Potter Day e aprire le prenotazioni anche online, così da evitare un malcontento generale o una grossa calca all’ingresso, ma l’organizzazione non era d’accordo.
In parte, comunque, un aiuto c’è stato:
“Un aiuto verrà sempre dato a Hogwarts, a chi lo richiederà”. (Scherza, Sara).
Si è palesata la spada di Godric Grifondoro?
Sara: Si è palesata una ragazza Corvonero, Virginia.
Ci ha aiutato la giornata di domenica 23 per l’accoglienza e le prenotazioni, mentre io mi alternavo con Elisa per seguire il gruppo di gioco.
Non solo, però: per sostenere le spese di stampe e allestimento a nostro carico, ma anche le due giornate di lavoro, avevamo pensato di creare dei gadget a tema da lasciare ai partecipanti all’ESCAPE con offerta libera. Le persone sono state molto accoglienti ed hanno apprezzato molto il lavoro che c’era dietro, così come la nostra storia. Questa, poi, era anche stampata su alcuni cartelloni disposti in un percorso di intrattenimento all’inizio dell’Escape.
Virginia è la proprietaria del brand La Bottega di Nanà e si occupa di artigianato. Perlopiù, i suoi soggetti sono i gatti (Nana è proprio il nome della sua gatta). Anche noi abbiamo un gatto (Tofu, Corvonero anche lei come la sua mamma Elisa) e ci siamo conosciute al Cat Cafè di Chry, in via san Giacomo 42, a Cagliari.
Qual è stato il parere delle persone che hanno partecipato?
Sara ed Elisa: Innanzitutto, in due giorni sono entrate a giocare 440 persone. Per noi è stato impegnativo, ma bellissimo. Siamo immensamente grate di tutta questa partecipazione.
Per quanto riguarda il parere tecnico, in realtà chi ha partecipato con gruppi di 15/20 persone ha già riscontrato le difficoltà che abbiamo evidenziato sopra, mentre gruppi più piccoli o di soli adulti hanno potuto giocare organicamente e si sono goduti meglio l’esperienza.
In particolare, I NIMBUS 2023 (età media 25 anni) hanno stabilito un record di 12 minuti per aver trovato la Pietra filosofale.
In generale, tutti sono stati molto intrigati dalle prove, in particolare da quella di logica e ragionamento (la meno accessibile ai più piccoli).
Avete progetti per il futuro?
Sara: Io sono laureata in Discipline dello Spettacolo, quindi non posso fare a meno di partecipare a o organizzare eventi. In passato ho organizzato musical, spettacoli teatrali e attualmente sono in uscita anche due libri. Beh a parte continuare con le mie consulenze di tarocchi e astrologia (ride, ndr) o fare serate di Stand-up Comedy con Standupcomedysardegna, credo di aspettare che Elisa finisca gli studi per capire se potremmo mai aprire qualcosa insieme, un posto in cui si uniscono le nostre abilità.
Elisa: Io sono all’ultimo anno Magistrale di Matematica. Vorrei continuare nel mondo della ricerca (mi occupo della parte più teorica della matematica, il mio indirizzo è Matematica Pura), ma mi intriga molto tutto ciò che riguarda gli enigmi e la progettazione, la logica. Staremo a vedere!