A Villamar e Simaxis si fanno strada i Diritti Umani
Ieri per la prima volta che i libretti con i 30 articoli della Dichiarazione Universale sono stati distribuiti nei due paesi, dai volontari di Uniti per i Diritti Umani.
A Villamar e Simaxis si fanno strada i Diritti Umani
Nella giornata di martedì 16 maggio gli abitanti di Simaxis e Villamar hanno ricevuto un insolito omaggio:
un libretto dal titolo “La Storia dei Diritti Umani”, contenente la descrizione dei 30 articoli della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite; e una breve ma esauriente storia che, a partire dal 539 A.C. con Ciro il Grande re di Persia, i Diritti Umani hanno dovuto attraversare sino ai giorni nostri, in oltre 2500 anni. Si, perché sono stati necessari tutti questi anni affinché i diritti inalienabili che ciascun essere umano ha, venissero codificati e accettati dai governanti delle nazioni. Peccato che ancora siano sconosciuti dai più e per miliardi di persone solo un miraggio.
Si parla tanto di diritti calpestati e non riconosciuti. Le Nazioni Unite, attraverso le Gornate Mondiali dedicate ai temi più disparati, ci ricordano tutti i giorni quanto lavoro ci sia ancora da fare per ottenerli garantiti a tutti. D’altronde se lo fossero, non ci sarebbe la necessità di ricordarlo continuamente.
I volontari ottengono le risposte più diverse
Parlando con le persone e chiedendo loro cosa ne pensano, i volontari ottengono le risposte più diverse: dalla totale, o quasi, non conoscenza della loro esistenza, (in pochissimi ne sanno elencare più di tre o quattro), all’idea che quando si parla di Diritti Umani ci si riferisca alle nazioni del terzo mondo in via di sviluppo o, ancora, che vista la situazione di difficoltà in cui viviamo, “prima dobbiamo pensare ai nostri problemi, poi penseremo a quelli degli altri”, dimenticando che quei Diritti, per il semplice motivo di appartenere tutti al Genere Umano, devono essere garantiti a tutti, senza distinzione di credo, razza, cultura o ceto sociale.
Il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard scriveva: “I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico”. Tanta è la strada ancora da percorrere per raggiungere quella meta. I volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology, ispirandosi a quelle parole, continueranno il loro lavoro di divulgazione anche nelle prossime settimane, nelle grandi città come nei piccoli centri periferici, affinché possa nascere quel cambiamento culturale nella società a partire dai più piccoli, non dimenticando, però, che è l’esempio il seme che rimarrà impresso e germoglierà nella mente fertile dei piccoli, e quel seme è compito di noi adulti seminarlo a piene mani con le nostre azioni quotidiane.