Il problema “affitti” ad Alghero colpisce soprattutto i giovani
Il problema “affitti” investe pesantemente anche Alghero. Non solo caro-affitti. E non solo per gli studenti. E’ infatti sempre più complicato e raro trovare case ad Alghero. Soprattutto con canone di locazione annuale o comunque a lungo termine. Contratti solo stagionali rendono complicato per le giovani coppie restare in città. Si favorisce, in questo modo, per Alghero un ruolo di esclusività e di temporaneità che mal si concilia con le esigenze delle famiglie. Una città che espelle i suoi giovani, che li porta a cercare casa nei paesi limitrofi, non ha futuro. Alghero ha circa 28.000 abitazioni, 10.000 non sono abitate. Quarantamila posti letto in seconde case vuote. E’ noto infatti come, negli anni, interi quartieri siano stati svuotati a favore di un uso e consumo esclusivo di turisti e benestanti.
Il disinteresse della politica
Le politiche di questa amministrazione di destra sembrano sempre più rivolte verso chi vive Alghero solo in modo fugace, passeggero. Molto meno l’attenzione appare infatti rivolta ai residenti, e soprattutto alle nuove generazioni. Eppure, è importante sapere come questa priorità risponderà alla reale domanda della popolazione algherese, alla domanda di servizi dei quartieri, alle centinaia di abitanti in graduatoria di assegnazione di un alloggio popolare e dei giovani che non trovano una casa adatta alle loro esigenze. Un tema che il preliminare del PUC dell’amministrazione algherese non ha affrontato minimamente. Bisognerà infatti affrontarlo in Consiglio Comunale, con proposte concrete. Le nuove edificazioni devono essere orientate a risolvere la questione dell’abitare, privata o pubblica, sociale (social housing), in cooperative, di autocostruzione, assistita.
La necessità di nuovi presupposti
Occorre creare i presupposti per efficaci politiche della casa, per identificare aree e interventi per la realizzazione dell’edilizia pubblica, per forme di co-housing e l’autocostruzione, anche tramite prescrizioni che prevedano adeguate cessioni all’Amministrazione comunale delle superfici edificabili; la costituzione di un patrimonio di edilizia pubblica o privata a canone calmierato tramite meccanismi e prescrizioni urbanistiche che prevedano possibilità di accordi di cessione degli alloggi in cambio di premialità volumetriche; l’istituzione di meccanismi normativi che favoriscano la destinazione delle abitazioni come casa di residenza. E nell’immediato, dare risposta – coinvolgendo la Regione – attraverso contributi all’affitto più consistenti ed in tempi più celeri di quelli attuali, visto che che l’amministrazione Conoci e’ lontana anche dalla determinazione della graduatoria definitiva per gli aventi diritto. Servono più risorse e soprattutto occorre sbloccare un mercato che non è fatto per gli algheresi che cercano casa.