Appuntamento domani, martedì 16 maggio, a partire dalle 16.30. Nel corso della trasmissione collegamento in diretta con la necropoli di Montessu sita a Villaperuccio (SU)
La popolare trasmissione della rete ammiraglia dedica un approfondimento alle Domus de janas e al percorso di candidatura Unesco dei monumenti preistorici più significativi della Sardegna. Appuntamento domani, martedì 16 maggio, con lo storico programma Geo, che da anni racconta le meraviglie d’Italia nei lunghi pomeriggi di Rai 3.A partire dalle 16.30 verrà aperta una finestra sul progetto realizzato dal Cesim (Centro studi Identità e Memoria) in collaborazione con la Rete dei Comuni delle Domus de Janas: “Arte e Architettura nella Preistoria della Sardegna. Le Domus de Janas”. Ospite in studio l’archeologa Sara Mameli.
Mameli: “Vogliamo consegnare questa preziosa eredità alle generazioni future”
Per l’archeologa e socia del Cesim «Sarà l’occasione per poter condividere l’ambizioso progetto. Si inserisce in un programma di rilievo nazionale che da decenni si occupa, tra le altre cose, di far conoscere al pubblico gli ambienti in cui uomo e natura coesistono e si integrano dando vita a paesaggi unici che vanno tutelati.
Obiettivo principale del Cesim è infatti quello di far in modo che questi beni diventino Patrimonio dell’Umanità. Solo così sarà possibile salvaguardarli, consegnando questa preziosa eredità alle generazioni future».
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Collegamento con la necropoli di Montessu
Il programma condotto da Sveva Sagramola e Emanuele Bigi si collegarà inoltre in diretta con uno dei 35 siti candidati Unesco, uno dei fiori all’occhiello dell’intera rete: la necropoli di Montessu a Villaperuccio, nel Sulcis. Sul posto, per raccontare l’unicità del sito, l’archeologa Maria Giovanna De Martini.
Il sito di Montessu è aperto ai visitatori ed è un gioiello tra i più tutelati. L’obiettivo del progetto è quello di stimolare la conoscenza dell’intero patrimonio e di rendere fruibili tutti i siti della rete. In questo senso il riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità potrebbe rappresentare una svolta epocale.
Scavata in un anfiteatro trachitico naturale, Montessu è una delle più significative necropoli di epoca prenuragica. È costituita da una quarantina di Domus de janas, differenti per planimetria e grandezza.
Particolarmente rilevanti per le dimensioni e l’elaborata architettura sono due tombe, considerate tombe-santuario per la pratica del culto degli antenati: Sa Cresiedda e Sa Grutta de is procus, situate alle estremità dell’anfiteatro roccioso.
Altre due molto significative dal punto di vista della simbologia religiosa neolitica sono inoltre la cosiddetta “tomba delle spirali” e la “tomba delle corna“, che presentano una ricca varietà di motivi decorativi.
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