Debutto il prossimo 20 maggio con la sfilata delle 57 nazioni partecipanti e chiusura il 3 giugno con la cerimonia della premiazione.
Le prime giornate saranno dedicate alla registrazione dei piloti, massimo 150 in totale, al briefing sulla sicurezza e a voli di ambientamento.
Le gare vere e proprie occuperanno dodici giorni dal 22 maggio al 2 giugno. Vedranno l’intermezzo di giornate di riposo o di sosta per cattivo tempo, se mai si dovesse verificare. Sarà comunque disputata una prova al giorno. I risultati, sommati a tutte quelle volate, concorreranno a formare le classifiche finali. Questo per l’assegnazione dei titoli di campioni del mondo a squadre nazionali, individuali maschile e individuale femminile.
Durante i voli, sfruttando brezze e masse d’aria ascensionali provocate dall’azione del sole sul suolo, unico carburante di questi mezzi privi di motore. Con profili alari avanzati i piloti potranno percorrere decine di chilometri, ammirando i parchi naturali dei Bauges verso nord. Voleranno anche sopra il massiccio de la Chartreuse verso sud ovest, le catene montuose di Lauzière e Belledonne verso sud est e la parete sud del Monte Bianco verso nord est.
La nazionale italiana di parapendio, dopo la conquista dei mondiali nel 2019, si presenta con il bronzo vinto agli europei dello scorso anno. Questo senza nascondere aspirazioni al podio, ma anche con lo spauracchio della Francia che ha dominato largamente quella edizione.
La squadra è composta dal campione del mondo del 2019 Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano), Aaron Durogati di Merano, vincitore di due Coppe del Mondo e Denis Soverini di Gemona del Friuli (Udine). E anche Christian Biasi di Rovereto (Trento), la milanese Silvia Buzzi Ferraris e il coach Albero Castagna di Cologno Monzese (Milano).
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