Diritti Umani: a Monastir e Arborea si parla della Dichiarazione Universale.
Martedì 9 e mercoledì 10 maggio, i volontari di Uniti per i Diritti Umani hanno distribuito centinaia di libretti e dialogato con i cittadini di Monastir e Arborea.
Diritti Umani: a Monastir e Arborea si parla della Dichiarazione Universale.
Le guerre continuano a imperversare ovunque mietendo vittime civili e militari sui vari fronti in contrapposizione tra loro; i profughi continuano ad arrivare a migliaia via mare e via terra, sommergendo i centri di prima “accoglienza”, diventando così semplici numeri statistici: “anche oggi sono sbarcati in oltre 1000, in tanti sono donne e bambini…” sono le notizie dei telegiornali a cui ormai ci stiamo abituando; i governi nazionali europei litigano, accusandosi a vicenda delle reciproche inadempienze, dimenticando che quella a cui stiamo assistendo è una catastrofe umanitaria che non si potrà arginare creando muri e chiudendo le frontiere.
Ciò che emerge è che sta venendo a mancare l’aspetto umano, sia nell’opinione pubblica che tra coloro che dovrebbero trovare le soluzioni. Facilmente ci si dimentica che quei “numeri”, vittime delle manie di espansione e di predominio sui deboli dei poteri di turno, non sono merci in transito alle frontiere, ma esseri umani come noi in cerca di aiuto.
Non se ne parlerà mai abbastanza di quei trenta articoli che il 10 dicembre 1948, illuminati legislatori delle Nazioni Unite, hanno voluto scrivere affinché mai più succedesse una guerra come quella che si era appena conclusa. Eppure, è tutto contenuto in quei 30 articoli, gli stessi che la maggior parte degli Stati, oggi belligeranti, hanno scritto e condiviso 75 anni fa. Basterebbe applicarli e i problemi si risolverebbero.
Il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard scriveva: “I diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico”.
Farli conoscere è la missione che hanno abbracciato con entusiasmo i volontari di Uniti per i Diritti Umani e della chiesa di Scientology, convinti che non ci siano altre strade per la soluzione dei problemi del pianeta. Conoscendoli e mettendo in pratica quei valori, possiamo cambiare l’ambiente che ci circonda. Si! Perché tutto parte da noi e, insieme, possiamo creare quel cambiamento culturale di cui c’è urgente bisogno.
Il vicino di casa; il profugo appena arrivato e visto in Tv; le immagini di migliaia di uomini, donne e bambini che fuggono dalla miseria e dalla violenza; l’immigrato che, per sbarcare il lunario, piuttosto che darsi al crimine, ci vuole vendere qualcosa; il nostro compaesano che con grande dignità ci chiede aiuto; queste persone non sono semplici numeri ma Esseri Umani con pari dignità alla nostra. Aiutando loro aiuteremo anche noi, contribuendo così a far nascere quel cambiamento culturale di cui c’è tanto bisogno e, contemporaneamente, saremo i protagonisti nella creazione di un mondo migliore.