FSI-USAE sollecita la rimozione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’interno delle strutture sanitarie. L’uso protratto delle mascherine infatti, avrebbe effetti fisico-metabolici sul corpo umano.
“E’ opportuno dare una svolta. L’uso prolungato delle mascherine infatti, non farebbe poi così bene al corpo umano come recenti studi hanno dimostrato. Per questo abbiamo scritto All’Assessore regionale alla Sanità, Prof. Doria; al Direttore Generale dell’ AOU, Dott. Spano; al Direttore Sanitario, Dott. Cugia; nonchè al Direttore Generale della ASL n.1 Dott. Sensi ed al Direttore Sanitario Dott. La Spina, affinché diano indicazioni precise in tal senso”, spiega la Segretaria confederale FSI-USAE Mariangela Campus.
Nella lettera si evidenzia che:
1. Vista la facoltà concessa con l’ordinanza del 28 aprile 2023 da parte del Ministro della Salute, On. Orazio Schillacci, per rimuovere i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’interno delle Strutture Sanitarie data alle singole Aziende del SSN: art. 1 “e’ fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi ,specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture sanitarie stesse”;
2. Visto che dal 02.11.2022 è cessata l’emergenza pandemica da Sars-Cov2, sancita di recente anche dall’OMS;
3. Viste le problematiche inerenti l’utilizzo protratto della mascherina, recenti studi sulle “Conseguenze fisio-metaboliche e cliniche dell’uso di mascherine facciali”, pubblicato nei giorni scorsi dalla rivista Frontiers in Public Health sugli effetti nocivi sostengono che indossare le mascherine non farebbe poi così bene. Inoltre: potrebbe anche darsi che parte dei sintomi finora ricondotti al long Covid fossero semplicemente dovuti all’uso prolungato delle mascherine.
I risultati dimostrano che “sono stati registrati effetti collaterali significativi derivanti dall’utilizzo sia di mascherine chirurgiche sia di Ffp2, con un maggiore impatto delle seconde rispetto alle prime. Tra gli effetti si è riscontrata una «significativa» diminuzione della saturazione dell’ossigeno nel sangue e della ventilazione minuto (anche con la chirurgica), parallelamente a un significativo aumento della CO2 nel sangue e della temperatura cutanea.
[…] si è registrato un significativo incremento del malessere percepito, del mal di testa (62%), delle irritazioni cutanee (36%), della dispnea (33%), del prurito (26%, in particolare con la Ffp2), del calore percepito (26%), dei disturbi della voce (23%) e delle vertigini (5%).”Gli autori dello studio ritengono che il malessere generalmente attribuito al long Covid sia da ricondurre all’uso massiccio delle mascherine.
4. Viste anche le numerose testimonianze (in nostro possesso) di pazienti, i quali lamentano il dover utilizzare la mascherina all’interno delle strutture ospedaliere mentre una parte del personale o non la indossa oppure la tiene abbassata.
“Chiediamo quindi, a nome di tutti gli iscritti e simpatizzanti della FSI-USAE, la rimozione, ove possibile, dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie”, conclude la Segretaria confederale FSI-USAE Mariangela Campus.
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