GPS Porto Torres e l’Università degli Studi di Sassari
insieme per parlare di Comunità Educante Generativa
nel convegno Dialoghi dal mare
Come affrontare l’abbandono scolastico, la povertà educativa, la devianza minorile, il bullismo e la devianza giovanile? La risposta che hanno dato l’Associazione di promozione sociale GPS Porto Torres e l’Università degli Studi di Sassari è navigare sulla rotta della pedagogia, educare in mare con una barca a vela. Il convegno Dialoghi dal mare si è tenuto stamane nell’Aula Magna dell’Università di Sassari, grazie all’attenzione del Magnifico Rettore Professor Gavino Mariotti e ha dimostrato, ancora una volta, l’attenzione dell’Ateneo sassarese per il mondo dei giovani, la formazione e le tematiche educative del territorio.
L’associazione GPS Porto Torres nasce nel 2010 con lo scopo di utilizzare lo sport della vela come strumento per intervenire sul disagio giovanile, navigando il mare come laboratorio di conoscenza, formazione e crescita personale e di gruppo, e come opportunità formativo-professionale. Lo scopo è tessere reti e ancorare la comunità educante verso la costruzione di alleanze e modelli educativi.
La valorizzazione della navigazione a vela, della barca come aula decentrata e del mare come laboratorio naturale dal quale pescare opportunità, pone al centro la persona e crea un’opportunità di crescita. La dimensione della barca, l’estensione ed immensità del mare, la durata delle navigazioni condizionata dal vento rende indispensabile non solo imparare le tecniche di conduzione dell’imbarcazione ma tutto quanto concerne la sua manutenzione e il suo funzionamento. Sono esperienze educative/didattiche orientate all’acquisizione di competenze attestabili e spendibili nell’ambito lavorativo che pongano l’ambiente, il viaggio e il mare quali fili conduttori degli interventi, in un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro valorizzando le potenzialità dei ragazzi e delle ragazze.
GPS promozione sociale opera su un modello educativo consolidato che inizia la sua complessa sperimentazione con il progetto SE- Stante nel 2010: un’opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro nel settore dei mestieri del mare, un cantiere di sensibilizzazione per costruire alleanze con l’intera comunità, pubblica e privata, perché tutti siamo corresponsabili dei processi educativi.
Le parole di Alessandrina De Vita, presidente e fondatrice di GPS Porto Torres:
«L’intervento educativo è fortemente orientato sul metodo maieutico della scoperta interiore. Gli operatori non tracciano rotte ma accompagnano/affiancano i ragazzi e le ragazze cercando di fare emergere le loro potenzialità spesso sommerse, aiutandoli a individuare gli strumenti per decidere del loro futuro e costruendo un ecosistema in grado di dare valore aggiunto attraverso lo sviluppo di competenze trasversali. L’idea è di restituire alla giustizia riparativa un compito pedagogico e miscelare i fattori comuni delle buone prassi educative.
Perché l’intervento educativo abbia un buon risultato è necessario che gli attori del processo non siano solamente i ragazzi e le ragazze e le loro famiglie, ma è essenziale che si crei una comunità educante, che li sostenga e li continui ad accompagnare nel loro percorso formativo. Mettersi in gioco, uscire dalle rassicurazioni del prescritto ai confini della prossimità per fare insieme e attivare alleanze contaminanti, perché non dobbiamo solamente agire, ma dobbiamo aiutare i ragazzi e le ragazze a perseguire i loro desideri, non dobbiamo essere artigiani dei sogni».
Le parole della prof.ra Patrizia Patrizi
E la comunità è una protagonista fondamentale nella giustizia riparativa. Connecting people to restore just relations è lo slogan dell’European Forum for Restorative Justice, di cui Patrizia Patrizi è presidente: costruire connessioni non solo per affrontare danni e conflitti, ma anche per prevenirne il rischio.
Per questo è importante costruire occasioni. L’obiettivo è che bambine, bambini, adolescenti abbiano la possibilità di sviluppare relazioni, di mantenerle e rafforzarle. Inoltre, di unirsi per cercare insieme le soluzioni quando un torto o un illecito si sono verificati. Per la giustizia riparativa il problema non sono mai le persone, ma il danno, cioè le conseguenze di un comportamento. E i danni generano bisogni in tutte le persone coinvolte: chi ha subito il danno, chi ne è responsabile, la comunità. Bisogna saperli ascoltare quei bisogni, dando voce ai protagonisti.
La comunità educante che applica le pratiche del metodo riparativo ha dimostrato il proprio potenziale nel costruire un sistema di reti e relazioni intorno ai giovani, per offrire loro opportunità di sviluppo e di realizzazione del proprio essere, e in questo giocano un ruolo essenziale il lavoro sociale ed educativo, e il terzo settore.
Il modello d’intervento di Dialoghi dal mare ha come punti cardinali:
La barca come aula decentrata. Contenitore UTERO emozionale, per restituire appartenenza sociale, per osservare e osservarsi da un’altra prospettiva.
La Comunità Galleggiante. Luogo fisicamente ancorato al territorio costiero che, sfruttando la sua posizione di centralità, è riferimento per la sviluppo di esperienze e pensieri orientati verso una cultura del sociale, naviga lungo la rotta della didattica delle emozioni, per acquisire competenze resilienti per Galleggiare nelle difficoltà.
Il mare come laboratorio naturale ricco di risorse da scoprire, perché la vita di mare e sul mare, nella sua accezione più ampia, è luogo di benessere amplificatore di competenze emotive, di riscoperta di motivazioni personali, di orientamento, formazione specifica. Il mare per sua natura ci regala una sensazione di tranquillità e benessere, libera la mente e ci riconnette.
Cantierizzare alleanze e rammendare le relazioni tra giovani e adulti, con interventi specifici volti non solo a trovare una professione, ma anche al supporto genitoriale.
Prendendo come punto di partenza dell’intervento educativo il dialogo, lo scopo di GPS Porto Torres è offrire la possibilità di sperimentare modalità relazionali improntate sul rispetto e l’attenzione verso l’altro, di stimolare l’intelligenza intrapersonale ed intragruppale, la capacità di capire se stessi, i propri desideri, le proprie paure e le proprie attitudini, di riconoscere e gestire le proprie emozioni, di educare ai sentimenti per tracciare la rotta della propria vita.
I collaboratori
Nei suoi oltre 10 anni di vita GPS Porto Torres promozione sociale ha tessuto una rete di contatti, collaborazioni e progetti con moltissime realtà isolane e nazionali; senza le quali l’intervento educativo non potrebbe esistere. Il Dipartimento e Centri Giustizia di Cagliari; l’USSM di Sassari; le Scuole del Territorio come l’Istituto d’Istruzione Superiore M. Paglietti di Porto Torres e l’Istituto Alberghiero di Sassari; il Comune di Sassari; il Comune di Porto Torres; nonchè il Comune di Sorso e il Comune di Stintino; le Cooperative per Minori; le Aziende che operano nella blu economy e attori inclusivi in tema di Giustizia riparativa.
Sulla scia del Se-Stante sono stati realizzati altri progetti in collaborazione con l’Unione Italiana Vela Solidale quali: Ormeggio Sicuro, Moby Dick, Specchio d’acqua, Cantiere per l’artigiano di sogni e dei talenti, Un mare d’inclusione, fino a giungere ad ASPM e Futuro Blu cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna.
Le dichiarazioni di Marco Tibiletti, presidente Unione Italiana Vela Solidale.
«Il progetto SE- Stante ha aperto una nuova rotta per i ragazzi e le ragazze in difficoltà. Utilizza il mare per rimotivarli e insegnargli che esistono percorsi formativi alternativi. Sono comandante di una barca a vela da tre decadi con equipaggi con caratteristiche diverse. Credo che la navigazione rappresenti una rottura con il proprio passato, ma il momento peggiore è sempre lo sbarco. Dobbiamo creare un villaggio del mare, un luogo sicuro e formativo che non può esistere senza una rete a terra fatta di associazioni, istituzioni, famiglie e aziende. Una comunità educante che si impegni per dare ai ragazzi e alle ragazze che sbarcano istruzione e lavoro; che per loro vuol dire avere un posto nel mondo. Ora con A scuola per mare e Futuro Blu continuiamo a navigare verso un porto sicuro».
Il convegno ha voluto proporre un momento di riflessione rivolto al territorio – persone, enti, amministrazioni, associazioni, parrocchie, aziende – per dialogare come comunità educante. Tra i relatori ci saranno esperti del settore, rappresentanti istituzionali e testimonianze dirette di genitori e giovani che racconteranno la loro esperienza.
I progetti
Un focus importante è stato dato ai progetti che vedono la barca e la navigazione come strumenti e risorse. Strumenti grazie ai quali tanti giovani hanno trovato la loro rotta verso un futuro lontano dai comportamenti devianti. Come A Scuola per Mare. Selezionato da Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa. Infatti, punta l’attenzione sull’importanza di attivare reti e creare alleanze per sostenere lo sviluppo armonico dei giovani e accompagnarli verso nuove prospettive.
Un altro progetto importante è Futuro Blu. Grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna aiuta i ragazzi e le ragazze a esplorare gli ambiti lavorativi connessi praticamente con i percorsi formativi; con un approccio della pedagogia outdoor e di accompagnamento sulla scia del metodo del life coach. Sono accompagnati in percorsi di professionalizzazione, e al conseguimento di brevetti e titoli utili al loro impegno nelle Blue Carreers.
Convegno organizzato da GPS nell’ambito del progetto a Scuola Per Mare. Una delle iniziative selezionate dall’impresa sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.
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