Il testo autobiografico, curato dall’Istituto Camillo Bellieni, racconta le vicissitudini di un ragazzo che, a partire dalle rocce del castello del Goceano è arrivato a vantare diritti fino ai ghiacci dell’Antartide. E nonostante ciò si presenta ancora come un “aspirante imprenditore”, in quell’ottica squisitamente filosofica di chi non ha mai perso la voglia di imparare.
Attraverso un linguaggio scorrevole e immediato, senza ipocrisie o finzioni, le pagine raccontano come si viveva nel mondo imprenditoriale nella seconda metà del Novecento. Nella prefazione di Michele Pinna (che ha seguito la stesura del libro negli ultimi mesi di vita) si comprende il messaggio fondamentale della pubblicazione: l’uomo è ciò che vuole essere.
Tra aneddoti e suggerimenti, l’autore continua oggi a porsi degli obiettivi, e vorrebbe lasciare ai posteri la possibilità di realizzare un suo sogno di economia e bellezza che vede il Goceano proposto ai turisti con una formula di vacanza rigeneratrice, proiettata fuori dalla modernità e immersa nei rituali antichi attraverso impareggiabili escursioni a cavallo a tappe. Romolo è anche gran maestro dell’Ordine dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, reggente del principato di Canisteo nelle terre Antartiche.
All’incontro, patrocinato dall’Università di Sassari e moderato dalla presidente dell’Is.Be, Maria Doloretta Lai, hanno presenziato il magnifico rettore Gavino Mariotti, che ha manifestato il piacere di accogliere la presentazione del libro in un luogo simbolo del mondo accademico turritano; poi Nanni Campus, che ha ricordato il rapporto consolidatosi con Tilocca durante la prima esperienza di sindaco a Palazzo Ducale, in particolar modo attraverso il progetto dello smaltimento dei rifiuti con la Gesam; l’ex assessora regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, ha parlato dell’esperienza di Romolo come imprenditore e sindacalista nell’Apisarda, con una visione capace di andare oltre le dinamiche politiche e amministrative; il commissario della Provincia di Sassari, Pietro Fois, ha messo in evidenza la forza del carattere di Tilocca nell’interfacciarsi sia con l’aspetto politico che con quello economico.
Brosio ha invece affermato di riconoscere in lui un riferimento anche da un punto di vista emotivo e familiare, essendo rimasto solo, lo scorso anno dopo la morte della madre. I due si sono conosciuti durante un viaggio a Medjugorje e Brosio gli ha offerto l’opportunità di entrare nella fondazione “Le olimpiadi del cuore”, la cui finalità è la costruzione di un piccolo ospedale in una frazione di Medjugorje. Tilocca è stato il primo donatore per l’edificazione della struttura. Il ricavato delle vendite del libro è stato destinato all’associazione di cui Brosio è referente.